Ignoti hanno incendiato l’auto aziendale dell’emittente televisiva Video Calabria, parcheggiata sotto la sede dell’emittente in via Sculco, a Crotone. L’allarme è stato dato poco dopo l’una. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del comando provinciale di Crotone, che hanno evitato che le fiamme raggiungessero il serbatoio dell’auto, scongiurando una potenziale esplosione pericolosa data la stretta vicinanza con abitazioni e un ristorante. La vettura, una Dr, è utilizzata da giornalisti, cameraman e tecnici per i servizi televisivi. L’editore dell’emittente, Salvatore Gaetano, ha sporto denuncia presso la Questura, che sta verificando le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona per identificare i colpevoli. Rimangono da chiarire i motivi dell’intimidazione e se essa sia legata all’attività giornalistica della redazione o all’impegno politico di Gaetano, consulente esterno del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto. Al momento, Gaetano non ha rilasciato dichiarazioni. “Resta l’amaro in bocca – si legge nell’articolo sul sito TGCal24 di Video Calabria – poiché non si riesce a capire chi possa essere il mandante e soprattutto il motivo alla base dell’intimidazione. A chi possiamo aver pestato i piedi per ricevere un regalo del genere? È una intimidazione chiara a Video Calabria, poiché ad andare in fiamme è stato un mezzo aziendale che usiamo noi giornalisti per le uscite, insieme ai nostri videomaker, e non un’auto privata”. Video Calabria era già stata oggetto di intimidazioni tra il 1987 e il 1988, quando vennero fatte esplodere tredici bombe presso la sede dell’emittente e l’indirizzo del fondatore Elio Riga. “Il nostro lavoro – prosegue l’articolo – continuerà come sempre a schiena dritta e a testa alta, con la guida di Salvatore Gaetano, del direttore generale Christian Gaetano e della famiglia Riga, che ha fondato questo gruppo imprenditoriale più di 45 anni fa grazie a Elio Riga e continuato da Gianfranco Riga. Se le bombe del ’87/’88 non ci hanno fermato, non ci fermerà nemmeno questo ‘incidente di percorso'”.
FONTE: Ansa
