Antonino Labate
La notizia di quelle capaci di scaldare il cuore pi ancora e meglio di questa ?estate di S.Martino? che da qualche giorno ristora la nostra bella e fragile Italia. L?annuncio, dato ieri a Firenze da Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi – parlando a margine della presentazione della mostra “Fragili tesori dei Principi. Le vie della porcellana tra Vienna e Firenze?, allestita nelle sale del Tesoro dei Granduchi a Palazzo Pitti e che aprir oggi i battenti ? di quelli importanti ed attesi. Ô finalmente pronto il progetto che porter alla riapertura del Corridoio Vasariano. I dettagli saranno prossimamente resi noti ma gi da subito l?incartamento nelle mani di Invitalia – S.P.A. controllata interamente dal MEF, Ministero dell?economia e delle Finanze ? ovvero l?agenzia nazionale per l?attrazione degli investimenti e lo sviluppo d?impresa, che si occuper del bando di gara per l?assegnazione dei lavori. I tempi previsti per la realizzazione dipenderanno proprio dal bando ma sembra verosimile immaginare che nel 2020 il Corridoio, a fronte di una spesa che potrebbe avvicinarsi agli 8 milioni di euro, dovrebbe tornare ad essere fruibile. Ricordiamo che la struttura chiusa ed inaccessibile da circa due anni per gravi problemi nelle dotazioni antincendio ed altre problematiche inerenti la sicurezza.
Ma di cosa stiamo parlando? Cos? il Corridoio Vasariano?
Si tratta di un passaggio coperto, un corridoio appunto, realizzato a Firenze nel 1565 per volere del duca Cosimo I de? Medici, dal grande architetto, pittore e stroriografo ? il suo ?Le vite de’ pi eccellenti pittori, scultori e architettori? pu essere considerato il primo trattato organico di storia dell?arte ? Giorgio Vasari.
La funzione originaria era chiaramente quella di unire e permettere il passaggio in maniera riservata tra due dei pi importanti palazzi del potere del tempo: Palazzo Vecchio, quindi gli Uffizi e Palazzo Pitti, secondo un percorso ? lungo circa un chilometro ? che oltrepassa l?Arno sopra Ponte Vecchio e regala una vista sopraelevata e panoramicissima della citt . Una Firenze discretamente osservata nei suoi scorci aperti ma anche in quelli intimi e riservati perch, ennesima meraviglia dell?opera, essa affaccia, superato l?Arno, nella Chiesa di Santa Felicita: i granduchi potevano assistere da un balcone e finestrelle protette da grate di ferro alla Messa, senza essere osservati ma controllando tutti dall?alto.
La realizzazione fu molto veloce, pochi mesi, e comport l?attraversamento di case-torri private: tutti i proprietari diedero il loro consenso ma in un caso l?opposizione fu forte ed il corridoio mostra, nel punto, una deviazione per ?aggirare? l?ostacolo.
Il passaggio sopra Ponte Vecchio determin invece l?allontanamento delle botteghe di macellai che sino ad allora lo popolavano: gli odori delle carni non potevano costituire certo un olezzo consono ad accompagnare il percorso e vennero perci sostituite dalle botteghe di oreficeria che tutt?oggi rendono il ponte famoso nel mondo.
Nel corso dei secoli il corridoio perse le sue funzioni di passaggio privato per diventare, dopo diverse vicissitudini, uno spazio espositivo annesso agli Uffizi. Sono oggi raccolti numerosi ritratti del XVI e XVII secolo nonch la pi importante collezione di autoritratti al mondo.
Rappresenta inoltre un emblema di resilienza. Il tratto iniziale del corridoio vasariano fu coinvolto e danneggiato dal vile attentato mafioso del 1993, noto come ?Strage di via dei Georgofili? che tramite un?autobomba causo la morte di cinque persone ed il ferimento di diverse decine oltre ad ingenti danni al patrimonio artistico.
La sua riapertura, che speriamo possa davvero avvenire nei tempi annunciati, costituir per ci il parziale risanamento di una profonda ferita che ha lacerato non solo la comunit fiorentina e l?Italia tutta ma anche l?insieme di quanti, nel mondo, riconoscono nei valori dell?arte, della bellezza, della cultura, un collante universale ed uno dei principali mezzi di opposizione alla brutale violenza e vile protervia di quanti, in spregio alla vita, credono esclusivamente nel proprio personale e materiale arricchimento.