E’ emergenza igienico sanitaria a Reggio Calabria, città metropolitana dei Bronzi di Riace dove il turista viene accolto dal fetore dei rifiuti, spesso incendiati e quindi veicoli di malattie oncologiche.
Oggi, ad alzare la voce davanti Palazzo San Giorgio, i quartieri di Arghillà, Mosorrofa, Rione Marconi, Sala di Mosorrofa e Mortara-San Gregorio (rappresentati rispettivamente da D’Aguì Patrizia – Gruppo Civico Noi Siamo Arghillà, Andidero Pasquale – Presidente Comitato di Quartiere Mosorrofa, Genoese Antonino – Presidente Comitato Io vivo San Gregorio, Crucitti Giuseppe – Abitante Rione Marconi, Sorgonà Agostino – Abitante Sala di Mosorrofa) che hanno protestato per denunciare la situazione oramai invivibile e pericolosissima per la salute e anche per chiedere un immediato intervento da parte delle istituzioni e delle autorità competenti affinché anche a Reggio, si possa vivere nella “normalità”.
Normalità che purtroppo i cittadini hanno dovuto troppo spesso rivendicare dinanzi alla stasi e all’immobilismo che regna sovrano nel Comune reggino: i tassi di tumori e malattie oncologiche sta salendo alle stelle, tanto che è stato avviato anche uno studio epidemiologico, a cura del CNR, per capire la correlazione tra la presenza delle discariche e l’aumento di tumori nelle zone interessate. I quartieri oggetto della ricerca sono San Gregorio, Mortara, Rione Marconi e Mosorrofa e oggi, a richiedere l’inserimento nell’ambito di questo studio, anche il Quartiere di Arghillà.
Richiesta accolta da Anna Maria Stanganelli, Garante della Salute della Regione Calabria, una dei protagonisti della ricerca in questione, anche lei scesa in strada per accogliere e affiancare i cittadini nella protesta.
“I cittadini sono stanchi e disperati! Sono anni che siamo ridotti in pessimo stato e dilaga tra la gente una sfiducia nelle istituzioni tale che ognuno di noi si sente totalmente abbandonato a sé stesso!” – ha spiegato Patrizia D’Aguì, Portavoce del Gruppo Civico NOI SIAMO ARGHILLA’, dal quale è partita l’idea della protesta congiunta dei quartieri reggini – “Non dovremmo essere noi cittadini a scendere in piazza per reclamare i nostri diritti, ma le istituzioni stesse dovrebbero garantirceli! Falcomatà nel 2020 aveva annunciato che Arghillà sarebbe stata presidiata dall’esercito: ma così non è stato! Ok ai presidi, ok ai controlli, purché gli interventi siano risolutivi e fatti nel più breve tempo possibile!”
“Oggi il Sindaco Falcomatà è rientrato ed essendo presente nel palazzo del Comune abbiamo richiesto una interlocuzione con lui, ma non ha voluto riceverci!” -ha proseguito Patrizia D’Aguì – “Siamo profondamente indignati da questa cosa! I cittadini sono in piazza disperati e il primo cittadino, che dovrebbe rappresentarci, ha ritenuto più importante altro piuttosto che ascoltare le nostre istanze, VERGOGNA! Siamo molto delusi e avviliti da questo comportamento. A quanto pare non è a casa sua il problema: perché se lo fosse stato avrebbe agito diversamente! Noi non ci sentiamo da lui rappresentati ma certamente non finirà qui!”.
“Mi auguro che Falcomatà, rientrato dopo un periodo di pausa, abbia capito (guardando da fuori) che qualcosa si può fare e che la faccia!” – ha attaccato Pasquale Andidero, Presidente del Comitato del Quartiere di Mosorrofa – “Cosa che non tollereremo più è l’annuncite! Non vogliamo più sentire «vedremo… faremo…»: prima di annunciare le cose, fatele!”
“Vogliamo risposte concrete, perché fino ad oggi abbiamo avuto soltanto promesse mai mantenute!” – ha raccontato Marialaura, membro del Comitato IO VIVO SAN GREGORIO – “Le istituzioni sono completamente assenti! Il problema non riguarda soltanto i 5 quartieri che manifestano, in quanto dallo stradone di Mortara passano la frutta e la verdura che arriva sulle tavole di tutta la nostra Città e la nostra provincia, per cui è un problema che riguarda tutti!”
In piazza anche l’imprenditore reggino Giuseppe Falduto che ha subito precisato che vorrebbe che: “Reggio torni ad essere una città normale! Il vero responsabile della situazione critica è l’Amministrazione comunale di Reggio Calabria: noi cittadini siamo tutti qui e siamo disponibili a dare una mano!”
“Dato che Falcomatà ha detto che ama la sua Città, scenda in piazza tra i cittadini a dimostrarcelo!” – l’appello lanciato al sindaco dal cittadino del Rione Marconi, Diego Crucitti – “Noi speriamo che gli amministratori escano da questi Palazzi e vengano in piazza a raccogliere le istanze di noi cittadini! Vogliamo un Consiglio comunale all’aperto dove ci spieghino perché siamo in queste condizioni!”
Un sussulto di vita e di amore per la collettività, quello dei cittadini che oggi, mettendo da parte impegni personali e lavorativi, hanno deciso di mettere la propria faccia sul campo per far valere i propri diritti e quelli di tutta la comunità rispetto ad una situazione che mette in grave rischio la salute di molti, specie dei soggetti più fragili.