C.M.
06 DICEMPRE 2018 – Un risultato importante per le forze dell’ordine, ma anche un’ analisi desolante, quella tracciata stamane dal procuratore Giovanni Bombardieri, a Palazzo CE.DIR., su un fenomeno ‘ndrangheta ormai capillarizzato su scala globale. Al contempo, il procuratore sottolinea la necessit
di rinforzi: “ci’ un attenzione dello Stato e lo dimostra l’ampiliamento delle Procure dello Stato, ma occorre far seguire alle parole i fatti, se la ‘ndrangheta il pericolo numero uno bisogna potenziare gli ufici giudiziari. C’e una situazione degli uffici giudiziari, che devono crescere di pari passo alle procure distrettua, di gravi carenze dell’organico. All’ufficio Gip ci sono 9 giudici a fronte di un un organico di 14 persone e che fa i salti mortali per far fronte al lavoro della procura distrettuale. Al Tribunale di Reggio Calabria, in un organico di 48 giudici, c? una mancanza di 9 giudici, con altri 4 giudici che sono in aspettativa per maternit
. Per quanto riguarda le Forze dell?ordine svolgono un lavoro egregio ma a Reggio Calabria, le forze di polizia hanno organici non idonei per affrontare le attivit
criminali della ?ndrangheta. Noi li ringraziamo ma dobbiamo fare di pi affinch i comandi regionali siano potenziati. Bisogna rendere permanente il potenziamento delle forze di polizia?.
L’operazione ?Europea ?ndrangheta connection?, che ha condotto ieri, dopo anni di indagini, a 90 arresti, di cui 20 all’estero ha messo in luce da un lato, come i padroni della malavita mondiale bbiano affinato la loro organizzazione tanto da padroneggiare le differenze linguistiche e culturali, estendendosi tumoralmente in tutto il mondo, con la stessa “permeabilit
” della Calabria, e ci avvalendosi delle tecnologie pi sofisticate e degli strumenti economici pi avanzati, come la nuova criptovaluta, il bitcoin.
Purtuttavia, rimane l’ambivalenza dei rituali, del legame con la terra, l’ambiente pastorale dei quartier generali situati in Calabria, come nel caso dei Pelle-Vottari, che contrastano con un potere economico che viene definito “illimitato”. Anche se su questo punto, su quello del riferimento a un centro di comando univoco e territoriale, qualcosa cambiato, ed in peggio; come chiarisce il vice procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo ” la ?ndrangheta oggi, si struttura e stanzia le sue articolazioni spostando anche i settori decisionali. Queste decisioni vengono prese anche all?Estero”.
Le forze investigative, devono ora fare i conti con questa internazonalizzazione del fenomeno mafioso, e nel caso specifico, l?operazione il risultato del lavoro di anni da parte di una Squadra Investigativa Comune (JIT) costituita nel 2016, a L?Aia (NL), tra Magistratura e Forze di Polizia di Italia, Paesi Bassi e Germania, cui hanno aderito, la PDA di Reggio Calabria con il supporto della Procura Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo, la Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria con il supporto del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro con il supporto del Servizio Centrale d?Investigazione sulla Criminalit
Organizzata della Guardia di Finanza ed il IV^ Gruppo del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza; per la Germania la Procura di Duisburg e il Bundeskriminalamt (B.K.A.) di Wiesbaden, per i Paesi Bassi la Procura di Zwolle e il F.I.O.D. (Corpo olandese di polizia fiscale ed economica) di Eindhoven. L?iniziale accordo stato ampliato con l?ingresso dell?Agenzia Europol, per i profili d?analisi e coordinamento, e lo specifico apporto di Belgio e Svizzera, in qualit
di membri osservatori e cooperanti, in base ad accordi di natura rogatoriale.
Gli affari della ‘ndrangheta, non si limitano alla droga. “Non solo un’operazione di contrasto al traffico internazionale di sostanze stupefacenti – sintetizza il capo della squadra mobile Francesco Ratt
ma anche degli affari che la ‘ndrangheta ha esportato e gestisce all’estero, sul versante dei beni economico patrimoniali: ristoranti, bar, gelaterie. Come si evince da un’intercettazione su Pelle Domenico, la ‘ndrangheta di San Luca parla 7 lingue”
Come afferma il colonnello Michele Nunno del GOA Guardia di Finanza di Catanzaro, “Se prima Gioia T era uno dei pi importanti attracchi per gli stupefacenti, in particolare della cocaina proveniente dal Sud America (Panama), nell’operazione in oggetto solo un piccolo quantitavivo passava dal porto calabrese, mentre il maggior quantitativo sbarcava Rotterdam ed Anversa.”
Osserva il vice capo squadra mobile della Polizia di Stato Fabio Amore :”Le cosche di San Luca avevano predispostoi loro interessi al confine di Germania, Belgio e soprattutto Olanda” sperando di trovare un ambiente poco controllato e utilizzando per il trasporto e lo smercio di stupefacenti metodi ingegnosissimi, e difficilmente individuabili, se non attraverso uno strumento investigativo di respiro internazionale.
