Il 16 e 17 luglio 2024, Villa San Giovanni e Reggio Calabria hanno ospitato la riunione dei Ministri del Commercio del G7: un evento di grande rilevanza internazionale al centro del Mediterraneo. Questo incontro, presieduto dal Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle principali economie mondiali. Durante l’evento, i ministri hanno discusso diverse questioni cruciali per il commercio globale, tra cui la sostenibilità e il commercio equo, l’innovazione tecnologica e la cooperazione internazionale.
Promuovere i princìpi onnipresenti del libero mercato è stato uno dei punti focali dell’incontro. Sono stati esplorati, oltretutto, modi per incentivare il commercio che rispettino l’ambiente e i diritti dei lavoratori.
Per quanto riguarda la prospettiva tecnica, l’importanza di investire in tecnologie avanzate è volta a migliorare l’efficienza e la sicurezza delle transazioni commerciali. Rafforzare la cooperazione tra i paesi membri del G7 e con altri partner globali è stato un obiettivo chiave che è fondato sulla base della pace perpetua di kantiana memoria.
Tra i risultati più significativi, vi è l’accordo per la creazione di un fondo comune per sostenere i paesi in via di sviluppo nell’adozione di pratiche commerciali sostenibili. Inoltre, è stato deciso di istituire un gruppo di lavoro permanente per monitorare i progressi e proporre nuove iniziative. Antonio Tajani ha dichiarato: “Questo incontro rappresenta un passo importante verso un commercio più equo e sostenibile. Siamo determinati a lavorare insieme per affrontare le sfide globali e promuovere la prosperità per tutti.
I ministri hanno discusso argomentazioni nel solco di approcci futuribili coerenti col bagaglio culturale occidentale. Consapevoli della sempre più egemonica digitalizzazione, è indispensabile garantire in primis la sicurezza informatica.
L’evento, con sorpresa, è stato trascurato dai media italiani, nonostante l’orientamento politico dell’attuale Radiotelevisione Italiana; e questo ci rammarica, perché conferma la tendenza, a prescindere dallo schieramento, a sottostimare la presenza e la rilevanza strategica della Regione Calabria. In particolare, l’area dello Stretto, giudicata essenziale già dai nostri antenati greci e romani.
Eppure, è stato presentato con successo il progetto del Ponte sulle Stretto. Elencati gli azionisti di riferimento: Ministero delle Finanze, regioni Calabria e Sicilia, Anas e Rfi. L’infrastruttura che collega la Trinacria al continente europeo sarà oggetto di un sistema territoriale che va da Augusta a Gioia Tauro e ha ricevuto l’endorsment del Ministro degli Esteri giapponese, Yoko Kamikawa, il quale ha elogiato questo obiettivo ingegneristico, non solo per i record correlati, ma soprattutto per l’analisi costi/benefici in termini economici, di viabilità e sicurezza.
I nipponici hanno esternato il loro apprezzamento per il Porto di Gioia Tauro; e non potrebbe essere altrimenti, soprattutto alla luce di situazioni potenzialmente rischiose nei dintorni del Canale di Suez dal punto di vista geopolitica, che innalzano l’asticella della priorità dello scalo.
Parole al miele, infine, per la nostra regione da parte del leader di Forza Italia. Solo la Calabria infatti avrebbe potuto ispirare un’iniziativa di tale portata. Vedremo se, concretamente, le tanto decantate potenzialità del luogo saranno coltivate. E badate bene: abbiamo detto “coltivate”, non sfruttate per disegni oligarchici.
Domenico Catalano