Il Magna Graecia Film Festival di Catanzaro, ancora una volta, conquista le pagine dei grandi media nazionali in vista dell’inizio della kermesse che spegne le sue prime venti candeline. Il Venerdì di Repubblica ha dato ampio risalto all’evento con l’intervista esclusiva a Susan Sarandon, ospite d’onore della kermesse, fondata e diretta da Gianvito Casadonte, che il 2 agosto riceverà il premio alla carriera e prenderà parte a una conversazione sul palco del porto, prima della proiezione del cult “Thelma & Louise” di Ridley Scott. Un altro Premio Oscar che va ad arricchire il palmares di icone internazionali arrivate in Calabria in questi ultimi anni: Susan Sarandon ha vinto l’ambita statuetta con “Dead Man Walking” (1996) ed è stata candidata per “Atlantic City” (1984), “Thelma & Louise”, “L’olio di Lorenzo” (1993) e “II cliente” (1995).
L’instancabile attrice, produttrice e soprattutto attivista politica ha origini italiane e con il nostro Paese conserva un legame profondo, tanto da spingerla a volere il passaporto e la cittadinanza italiana. Per lei, sarà la sua prima volta in Calabria: “Non vedo l’ora, non metto naso fuori dall’America dall’inizio del Covid: questo è il mio primo viaggio in più di tre anni”, racconta. Il 17 agosto sarà nelle sale con “Blue Beetle”, film di supereroi DC Comics, mentre ha finito da poco di girare “Nonnas”, la storia vera di un ristorante che assume nonne per cucinare. Al MGFF sarà l’occasione di rivedere una pellicola indimenticabile come Thelma & Louise: “Amo quel film – commenta l’attrice – anche se trovo curioso che sia considerato un film politico: per noi all’epoca si trattava sopratutto di divertirsi a fare un film di cowboy con due donne. Buffo che ora sia considerato il film femminista per eccellenza”. La partecipazione di Susan Sarandon al Festival di Catanzaro si preannuncia, dunque, come un’opportunità preziosa per parlare di cinema, ma anche di temi di profonda attualità, come quelli legati agli scioperi dei lavoratori del comparto contro gli studios americani: “Gli ostacoli principali – si legge nell’intervista – sono i ricavi dallo streaming, ancora molto nebulosi, e il pericolo dell’intelligenza artificiale. Dobbiamo affrontare questi temi ora perché non ci saranno altre occasioni per farlo”.