Abitazioni isolate alla foce sx orografica del torrente Saetta di Lazzaro durante lo scorrimento delle acque torrentizie.
I torrenti come comunicatoci dal Dipartimento della Protezione civile e dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria non possono essere oggetto di libero transito. Orbene, alla fine della strada comunale – Lungomare Ottaviano Augusto- che si affaccia sul torrente Saetta è stato collocato un segnale stradale di prescrizione – divieto di circolazione con pannello integrativo “zona soggetta ad allagamento”. Quindi consapevoli del pericolo esistente.
Atteso che sulla sinistra del torrente vi sono delle abitazioni raggiungibili soltanto attraversando l’alveo fluviale, e gli abitanti dovendo osservare il divieto di circolazione non si comprende da dove e come possano raggiungere le loro case.
Un mezzo di pronto intervento, ambulanza, vigili del fuoco, mezzi della protezione civile, in caso di necessità e urgenza come e da dove possono arrivare sul luogo e prestare soccorso ad un infartuato, ad una partoriente …. …
Invero, nella serata del 19 ottobre u.s. un medico chiamato a vistare una ragazza in stato febbrile ha trovato non poche difficoltà per raggiungere l’abitazione della persona da visitare atteso che l’alveo era interessato dalle acque torrentizie e non solo torrentizie, liquami fognari.
Corre l’obbligo al Comune di Motta San Giovanni di realizzare, per oggi e non per domani, le opere di urbanizzazione, ponte compreso per superare l’ostacolo naturale del corso fluviale e collegare quindi le sponde del torrente. In poche parole un ponte.
Anche il vicino Torrente Catrica alla foce di fatto trasformato in strada pubblica è interessato da scarico di liquami fognari da un pozzetto situato in alveo fluviale.
Ricordiamo che con richiesta del 10 ottobre 2017 il referente dell’ANCADIC ha chiesto alle istituzioni in essa indicate l ’individuazione delle possibili soluzioni anche per consentire agli abitanti di civili abitazioni situate a pochi metri e in sinistra del Torrente Saetta di raggiungere le proprie case che stranamente e incoscientemente ne è stata autorizzata la costruzione in luoghi non raggiungibili per mancanza di strada, quindi soltanto attraversando il torrente.
Non ci si può esimere dal segnalare lo scarico di liquami fognari alla foce del Torrente Saetta dai pozzetti fognari e dalla rottura della tubazione fognaria situata nell’alveo fluviale cementato tra l’altro ad una profondità non adeguata e poco distante dal mare i cui liquami giungono e si mescolano con le acque marine determinando un cambio di colore delle stesse.
Le esalazioni odorigine invadono le vicine abitazioni. I pedoni sono costretti a percorrere il tratto viario tra la fogna che scorre verso il mare. Nella mattinata dello scorso 28 ottobre è intervenuto un camion attrezzato per lo spurgo. Continuare a servirsi del servizio fornito da queste imprese senza pensare di risolvere il problema si incorre nell’utilizzo improprio di denaro pubblico. Il referente dell’ANCADIC Vincenzo Crea, ha rinnovato la richiesta all’Amministrazione comunale di Motta San Giovanni nell’interesse dei cittadini e a tutela della salute pubblica e a salvaguardia dell’ambiente, dell’ambiente marino, di spostare la rete fognaria comunale fuori dall’alveo fluviale per evitare anche questo disastro: inquinamento del mare.
Ricordiamo che con richiesta del 10 ottobre 2017 inviata alle istituzioni in essa indicate chiedevamo di individuare le possibili soluzioni anche per consentire agli abitanti di civili abitazioni situate a pochi metri e in sinistra del Torrente Saetta di raggiungere le proprie case quando il torrente non a secco.
Scrivemmo, al tempo ed oggi lo riconfermiamo, che il problema sarebbe risolvibile nel portare avanti il progetto di cui se ne parla da anni ovvero realizzare una strada di collegamento tra il Lungomare Ottaviano Augusto e il lungomare Cicerone, (ex Catelluccia) popoloso e importante Centro a vocazione turistica, che attraversando in sopraelevazione il torrente Saetta e il vicino Torrente San Vincenzo risolverebbe anche il problema dell’attraversamento veicolare e pedonale di questi due torrenti.
Tutta la problematica dell’attraversamento dei corsi fluviali a Lazzaro va ricondotta alla mancata realizzazione del piano regolatore.
In merito alla problematica in questione il Referente dell’ANCADIC ha interessato il Sindaco del Comune di Motta San Giovanni, i competenti settori comunali, il Consiglio e la Giunta comunale, il Ministero della Transizione Ecologica, il Dipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici, Mobilità della regione Calabria, l’Autorità regionale di Bacino, la Capitaneria di Porto, la Città Metropolitana e la Prefettura di Reggio Calabria sperando che mentre il medico studia il malato non se ne va.