Dopo Becki Moses, la nigeriana ventiseienne arsa viva nella tendopoli di San Ferdinando, la CGIL di
Reggio Calabria ? Locri piange la scomparsa di Jaiteh Suruwa, il giovanissimo migrante
proveniente dal Gambia. ?Come sindacato ? sostiene Nicola Rodi, segretario generale della FLAI
CGIL Reggio Calabria ? Locri – chiediamo da tempo di abbandonare le logiche emergenziali ed
affrontare la questione in modo definitivo, riconoscendo ai fratelli migranti, impegnati nelle
attivit
stagionali di raccolta, la sicurezza e la dignit
che meritano. Nessuna legge sul caporalato
potr
mai essere abbastanza per proteggere i lavoratori, in particolare i pi deboli, se ogni livello
istituzionale, dai Comuni alla forze dell?ordine passando per la Regione, non far
la propria parte al
fine di garantire diritti civili, lavoro regolare, sicurezza sanitaria. Valori che la CGIL considera da
sempre inderogabili e fortemente identitari dello stato sociale di tipo europeo?.
?Il diciottenne gambese – dichiara Valeria Bonforte, responsabile dello Sportello Immigrati della
CGIL di Reggio Calabria ? Locri – era fuggito da guerra e persecuzioni; arrivato nel nostro Paese
cercava solo la libert
di scegliere di s e per s e la dignit
del lavoro. E? come se gli uomini, prima
in Africa, oggi in Europa, abbiano segnato il suo destino confinandolo cos precocemente in questo
atroce epilogo. Come Camera del lavoro sentiamo il dovere di contribuire a rilanciare il dibattito
pubblico e il confronto democratico sul tema dell’integrazione dei migranti e sulle gravissime
condizioni in cui sono costretti a vivere i cittadini extracomunitari ospitati nella tendopoli, per
questo ci appelliamo alla Prefettura di Reggio Calabria, in qualit
di massima istituzione
rappresentante il Governo, affinch si faccia promotrice di incontri finalmente risolutivi della
vergognosa situazione abitativa e sociale?.
?La ricerca di riscatto e di condizioni di vita migliori si traduce ancora una volta nella fine di una
giovane vita. Mi duole ricordare – afferma il segretario generale della CGIL di Reggio Calabria ?
Locri, Gregorio Pititto ? che Suruwa solo l?emblema del dramma che quotidianamente si vive
nella Tendopoli di San Ferdinando dove ogni giorno si sopravvive in condizioni inumane. In Italia si
posto fine ad una esperienza virtuosa in termini di accoglienza e integrazione come quella di
Riace e si sono archiviati i progetti Sprar, scegliendo attraverso il Decreto Sicurezza di espellere dal
circuito dell’accoglienza tutti i soggetti che sono titolari del permesso di soggiorno per motivi umanitari,
tipologia ad oggi cancellata e sostituita da 7 ipotesi di protezione per casi speciali. I primi destinatari di
questo assurdo provvedimento sono state 24 persone ospiti nel crotonese, tra cui donne, bambini
piccolissimi e soggetti vulnerabili con disabilita’ fisiche e mentali. Essere umani vittime di una norma
chiaramente razzista, che inevitabilmente avr
conseguenze nefaste in termini di integrazione e pacifica
convivenza. Mi auguro ? conclude il segretario – che il Governo riveda le proprie scelte che renderanno il
nostro Paese meno sicuro, meno democratico, meno europeo?.
NICOLA RODI
VALERIA BONFORTE
GREGORIO PITITTO
Cgil di Reggio Calabria – Locri