Un presunto abusivo del giornalismo – certo è che non compare nell’elenco degli iscritti all’albo dei giornalisti o pubblicisti, eppure afferma di esserlo: commettendo millantato credito (la cui pena è la reclusione da due a sei anni e multa da cinquecentosedici euro a tremilanovantotto euro) – a Ferragosto si improvvisa detective e “denuncia” una cosa normalissima. Che i volontari di un’associazione si facciano un’ora di mare portando in riva al mare dei gazebo. I propri.
Non è la notizia del secolo, così il soggetto in cerca di scoop, la condisce con dettagli improbabili: che i “gazebo sono ancorati con cemento” (ma che significa? I gazebo hanno semplicemente dei contrappesi legati con delle funi, come da libretto di istruzioni). Secondo dettaglio, sotto un gazebo ci sarebbe un consigliere comunale, Massimo Ripepi, ma non è vero.
Arriva subito, infatti, la smentita del Consigliere comunale, che ha postato sui social una foto mentre è al mare con la propria famiglia, sotto a dei normalissimi ombrelloni.
Ma perché questo signore non riposa, di ferragosto e, se proprio in cerca di legalità non si dedica ai vari abusivi? Quelli che intasano il centro città, occupano strade e marciapiedi o, anche, quelli che danno concessioni pubbliche agli amici del sindaco? Sia la sintassi ambigua, sia la scelta del soggetto (un politico di opposizione) ci suggeriscono che si tratti proprio di uno dei figliocci del sindaco Giuseppe Falcomatà. Così è: quantomeno è ciò che Cucinotta dichiara nel suo profilo.
In pratica si cerca di fare opposizione all’opposizione rompendo gli zebedei sul bagnasciuga. Questa è una notizia, non straordinaria, ma sintomatica di quel quadro comunicativo immorale e grottesco che costituisce il guscio, senza contenuto, di un’amministrazione politica di sciacqualattughe ed improvvisati.
Perché mi prendo la briga di scrivere di cose così insignificanti? Ero sulla stessa spiaggia ed ho verificato… (Cucinotta, ricorda, se vuoi fare il giornalista devi verificare i fatti e le fonti)
SARA MANCINI