Nella serata del 21 agosto, nella splendida coronice del Lido Paralia 3M a Melito di Porto Salvo, si tenuta la presentazione del romanzo di Achille Iachino Lettere Morte – le parole dell’inganno, organizzata dal movimento poltico-culturale “una citt
da #cambiare”.
Il numeroso pubblico accorso ha molto apprezzato l’evento che, scevro da qualsivoglia schema e arido formalismo, ha visto piuttosto l’autore conversare piacevolmente con Giuseppe Toscano, giornalista e corrispondente della Gazzetta del Sud: la spontaneit
di una chiacchierata tra amici stato il Leitmotiv della serata. L’introduzione e la moderazione dell’evento sono invece state condotte da Carmelo Minniti, consigliere comunale e componente del direttivo di “una citt
d #cambiare”.
Nella sua introduzione Minniti ha definito l’autore di Lettere Morte come uno dei figli illustri di Melito Poro Salvo che, oltre ad aver raggiunto traguardi prestigiosi in ambito professionale – attualmente ricopre il ruolo di vice capo di gabinetto presso il Ministero della Salute – ha mostrato un talento considerevole anche nella scrittura che merita di essere coltivato e sostenuto. Un modo originale di scrivere il suo, con un costante e continuo colloquio con il lettore, come se la storia narrata non fosse scritta ma raccontata direttamente dalla voce dell’autore.
Nella conversazione tra Toscano e Iachino sono emersi alcuni aspetti particolarmente curiosi ed intriganti del romanzo, nonch spunti di riflessione dal carattere universale. Ambientato durante la Seconda guerra mondiale, ha come protagonista Fabio Cellini, un personaggio sempre in bilico tra comportamenti deprecabili e slanci di altruismo, il cui destino, dopo avergli impedito di proseguire gli studi, premessa di quel riscatto sociale tanto ambito dal padre, lo ha messo spesso di fronte a scelte difficili. E nonostante le scelte compiute non sempre gli conferiscano la statura della brava persona, fino all’ultimo avr
la possibilit
di riscattare la sua esistenza. Ed proprio in questo continuo conflitto tra l’essere ed il dover essere che risiede il fascino del personaggio.
Tra i particolari emersi durante la chiacchierata, da segnalare vi sono sicuramenete i riferimenti celati alla citt
di Melito, ad alcuni luoghi significativi dell’infanzia di Achille, o ad episodi storici poco conosciuti del conflitto mondiale che hanno richiesto uno studio meticoloso delle fonti. Anche alcuni personaggi ed i loro nomi sono omaggi a figure realmente esistite, che nei racconti ascoltati da bambino avevano colpito l’immaginario dell’autore.
In conclusione, dopo alcuni interessanti interventi del pubblico, catturato fino al termine della presentazione, Minniti, esprimendo la propria soddifazione per la buona riuscita dell’evento, ha dato appuntamento alle prossime iniziative gi
in cantiere del movimento.