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MUSICA – Un tributo a Mia Martini: “Lascia che la musica sia un tappeto alla tua voce, adagiati. Non starci sopra e manco sotto, ma accanto; vacci assieme ed arriva a chi ti ascolta; non sovrastarla mai, perché lei ti parla e ti sostiene… tu rispettala.”

Domenica Rita Adriana Bertè, detta Mimì affettuosamente ma artisticamente Mia Martini, cantautrice e musicista italiana, nata a Bagnara Calabra (Reggio Calabria) il 20 Settembre 1947 e deceduta a Cardano al Campo (Varese) il 22 Maggio 1995, sepolta a Cavaria con Premezzo (Varese).

La sua carriera parla da sola anche se cercherò di farlo umilmente io. Nata da Giuseppe Radames Bertè e Maria Salvina Dato, sorella di altre tre figlie Leda, Olivia e la famosa Loredana.
Considerata tra le migliori interpreti di musica leggera italiana, dotata di ampia estensione vocale e duttilità nel passaggio tra i vari registri, era capace di unire note passionali a note più drammatiche, insieme ad una forte intensità interpretativa. Con “Piccolo uomo” e “Minuetto” viene considerata protagonista della musica italiana negli anni ’70 sia a livello nazionale che internazionale rappresentando l’Italia all’Eurovision Song Contest per ben due volte, nel ’77 e nel ’92.
Ispirandosi al genere soul/jazz veniva identificata spesso all’inizio nelle vocalità di Etta James ed Aretha Franklin.
Per motivi di lavoro del padre in quanto insegnante e preside, trascorse la sua vita di adolescenza e gioventù girando l’Italia, fino poi a fermarsi definitivamente a Roma con la mamma e le sorelle dopo l’abbandono paterno. Qui, insieme alla sorella Loredana e Renato Fiacchini (Renato Zero), formò un trio vocale esibendosi dappertutto e lavorando anche al sindacato dei musicisti e cantautori come impiegata. Ebbe problemi con la marijuana e fu in carcere per 4 mesi, cosa che la segnò a vita.

Collaborò con molti artisti i quali scrissero per lei, tra cui Lauzi, Baldan Bembo, Baglioni, Mogol, Cocciante, Bella, Piccoli, Cavallo e, con Aznavour in Francia, eseguì un musical dove fu paragonata anche alla grande Edith Piaf. Vinse moltissimi dischi d’oro e platino in tutta la sua carriera come il premio “Interprete per Eccellenza” conferito dall’allora Presidente del Consiglio Andreotti e definita dalla critica europea “Cantante dell’anno” per aver venduto più dischi in quel periodo.

Nel ’77 da un sodalizio artistico nacque anche quello sentimentale con Ivano Fossati che con l’LP “Danza” che vendette molti dischi, fu proclamato in assoluto il miglior lavoro discografico. Ma a causa della gelosia possessiva e sentimentale di Ivano, Mimì ebbe un crollo psicologico molto forte, tanto da influire anche sulle corde vocali, infatti subì 2 interventi molto delicati, oltre che un atteggiamento di ostruzionismo da parte di tutti subito dopo, a causa di una stupida diceria secondo cui lei sarebbe stata una “portatrice di jella”.

Nell’ ’82 vinse intanto il premio critica a Sanremo vendendo 70 mila copie e nell’ ’83 chiuse la relazione con Fossati e anche con la sorella Loredana e si ritirò dalle scene. Qualche anno dopo si ripropose con “Almeno tu nell’universo” vincendo premio critica e proseguì con altri grandi successi quali “Donne” ” Notturno”.
Dopo la riconciliazione col padre e la sorella Loredana con la quale proseguì anche a incidere qualche brano ci fu un periodo di fermo, e il 14 Maggio 1995 i vigili del fuoco irruppero nel suo appartamento trovandola morta con ancora le cuffiette alle orecchie, dietro l’allarme del suo manager che la cercava da giorni sapendo che non stava bene a causa di un fibroma mal curato e mai operato. Dichiarata morta per arresto cardiaco causato da stupefacenti e quindi suicidio, fu smentito tutto dalle sorelle in seguito.

Io la conobbi negli anni ’80 infatti, poichè svolgevo la mia piccola carriera artistica di cantante e corista supporter in vari gruppi e tanti manager. Ricordo una frase, tra le tante, che mi diceva sempre: “Lascia che la musica sia un tappeto alla tua voce, adagiati. Non starci sopra e manco sotto, ma accanto; vacci assieme, ed arriva a chi ti ascolta; non sovrastarla mai, perché lei ti parla e ti sostiene… tu rispettala.”

Il mio cuore si fermò a quel giorno in cui ebbi la notizia della sua scomparsa. Non la dimenticherò mai, per ciò che mi ha insegnato e so che un giorno ci rincontreremo lassù a cantare assieme….. magari riscaldandoci la voce come facevamo prima di salire sul palco come era solito fare… Ciao Mimì.

Maria Luisa Pirrotta

 

 

MARIA LUISA PIRROTTA: Cantante di musica sia leggera che lirica, corista per coro lirico e polifonico, comprimario in varie opere in giro per l’Italia, corista, turnista e supporter di musica leggera per vari artisti italiani famosi quali anche Mia Martini, Riccardo Fogli, Massimo di Cataldo, Iva Zanicchi Roberto Vecchioni, Anna Oxa e parecchi altri nel corso degli anni associando anche lo studio.
Oggi Maestro di Canto, professoressa di musica nel privato e statale.

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