Nei giorni scorsi è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari riguardo alla tragica vicenda del naufragio del caicco “Summer Love a” nelle acque antistanti Steccato di Cutro all’alba del 26 febbraio 2023 e nella quale morirono 94 migranti.
Le successive indagini, svolte dal Nucleo investigativo dei Carabinieri di Crotone e coordinate dalla Procura di Crotone, sono state focalizzate ad accertare perché nessuna imbarcazione dell’Autorità preposte al controllo del mare territoriale fosse in quella zona per tentar di intercettare il caicco (verosimilmente carico di numerosi migranti) e che nella tarda serata era stato tempestivamente segnalato dall’Agenzia Europea Frontex in navigazione verso le coste calabresi.
Le contestazioni ipotizzate di naufragio colposto (artt. 449-428 c.p.) e di omicidio colposo plurimo (art. 589 c.p.) sono state individuate nei confronti di due appartenenti al Corpo delle Capitanerie di Porto e di quattro appartenenti ai Reparti Aeronavali della Guardia di Finanza per i quali sono stati evidenziati i profili di negligenza nel dare attuazione alle regole che la normativa europea e nazionale impone in casi del genere.
I profili di colpa ipotizzati a carico dei Finanzieri attengono essenzialmente alla modalità esecutive delle azioni da svolgere in seguito all’avvistamento del natante, mentre è risultata non censurabile la scelta iniziale di qualificare l’evento come operazione di polizia (law enforcement) in luogo di soccorso in mare. In particolare, è stata contestata l’omessa completa comunicazione delle difficoltà di navigazione incontrate a causa delle condizioni meteomarine, nonché il ritardo nel predisporre le operazioni di intercetto del caicco, in assenza di un effettivo ed efficace monitoraggio radar.
Per quel che attiene invece i membri della Guardia Costiera la contestazione ruota intorno alla mancata acquisizione di informazioni necessarie per avere un quadro effettivo di quanto la Guardia di Finanzia stava facendo cui conseguiva una carente valutazione dello scenario operativo e delle conseguenti disposizioni da impartire ai natanti della Guardia Costiera che pure erano in condizioni di intervenire.
Per il medesimo episodio sono già stati condannati col rito abbreviato due scafisti, mentre è in corso il dibattimento per altri tre. L’ultimo dei componenti dell’equipaggio era invece deceduto nel naufragio.