E? in corso, dalle prime ore di questa mattina, un?operazione antimafia della DIA di Catanzaro, nei confronti di 5 soggetti ritenuti responsabili del duplice omicidio di CHIODO Benito Aldo, TUCCI Francesco e del contestuale ferimento di TRINNI Mario, fatto avvenuto il 9 novembre 2000 a Cosenza.
Il provvedimento restrittivo emesso dal GIP del Tribunale di Catanzaro, all?esito di indagini coordinate dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro dottor Nicola Gratteri e dal Sostituto Procuratore dottor Camillo Falvo, riguarda soggetti di spicco della criminalit
organizzata cosentina di etnia nomade.
I dettagli dell?operazione verranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si terr
alle ore 10,00, presso gli Uffici della Procura Distrettuale, alla presenza del Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri.
Catanzaro, 16 novembre 2018
Nelle prime ore della mattinata odierna, all?esito di indagini coordinate dal
Procuratore della Repubblica Nicola GRATTERI e dal Sostituto Procuratore
Camillo FALVO, gli uomini della DIA di Catanzaro, hanno eseguito 5 ordinanze di
custodia cautelare in carcere emesse dal G.I.P. di Catanzaro, nei confronti di
ABRUZZESE Antonio cl.70, BERLINGIERI Luigi cl.70, MADIO Saverio cl.62,
BEVILACQUA Celestino cl.61 e ABBRUZZESE Fiore cl.66, tutti stabilmente
inseriti nella criminalit
mafiosa cosentina di etnia nomade.
I 5 destinatari del provvedimento restrittivo, eseguito con la collaborazione, nella fase
esecutiva, di personale della Polizia di Stato e dei Carabinieri di Cosenza, sono
ritenuti, a vario titolo, responsabili del duplice omicidio di CHIODO Benito Aldo,
allora ?contabile? dell?allora gruppo confederato CICERO-LANZINO, e di TUCCI
Francesco, avvenuto a Cosenza in data 09.11.2000, e del contestuale ferimento di
TRINNI Mario.
Per tale fatto di sangue, a seguito di pregressa attivit
investigativa svolta dalla DIA
di Catanzaro, risulta essere gi
stato condannato BEVILACQUA Francesco, alias
?Franchino di Mafalda?, all?epoca dei fatti capo degli zingari di Cosenza, poi
divenuto collaboratore di giustizia, che fin da subito aveva svelato tutti i retroscena
del delitto, rivelando i nomi di tutti i partecipi all?azione, le modalit
di esecuzione e
il movente, da ricercare nel mancato rispetto, da parte di CHIODO Benito Aldo, dei
patti stretti dai nomadi con l?allora gruppo confederato LANZINO-CICERO circa la
spartizione dei proventi di alcune attivit
illecite precluse agli zingari (estorsioni,
usura e traffico della cocaina).
Successive dichiarazioni di altri collaboratori di giustizia, raccolte di recente e
dettagliatamente riscontrate dagli investigatori della Direzione Investigativa
Antimafia di Catanzaro, hanno permesso di acquisire ulteriori elementi di prova nei
Procura della Repubblica
presso il Tribunale di Catanzaro
Direzione Distrettuale Antimafia
2
confronti degli odierni arrestati, tali da consentire alla DDA di richiedere ed ottenere
dal GIP presso il Tribunale di Catanzaro il loro arresto.
Per portare a termine l?azione omicidi aria, consumatasi a Cosenza in via Popilia, nel
tardo pomeriggio del 9 novembre di 18 anni fa, venne utilizzato dai sicari, oltre ad
una pistola Beretta, anche un fucile mitragliatore di tipo Kalashnikov. Dalla
ricostruzione investigativa dell?episodio, si accertato che sull?autovettura Lancia
Thema utilizzata per l?agguato, e rinvenuta poi sepolta nel cantiere della De.MAR
Costruzioni di PERRI Sergio (rimasto poi ucciso in un agguato di stampo mafioso
unitamente alla moglie il successivo 17.11.2000), oltre al BEVILACQUA Francesco,
vi erano BERLINGIERI Luigi cl.70 detto occhi di giaccio o il cinese, armato del
Kalashnikov, ABBRUZZESE Fiore cl. 66 detto Ninuzzo, con il compito di fare da
autista, e IANNUZZI Gianfranco cl.58 detto a? ntacca, successivamente vittima di
lupara bianca.
Il provvedimento restrittivo eseguito in data odierna ha attinto, oltre a BERLINGIERI
Luigi e ABBRUZZESE Fiore, partecipi del gruppo di fuoco, anche ABRUZZESE
Antonio cl. 70, in quanto ritenuto mandante, unitamente a BEVILACQUA
Francesco, dell?azione di fuoco, MADIO Saverio e BEVILACQUA Celestino, che,
con riferimento all?omicidio, si erano occupati, il primo del trasporto dei killers al
luogo di partenza dell?azione, ed il secondo del loro recupero dal luogo ove venne
interrata l?auto utilizzata per l?agguato.
L?odierna operazione della DIA si colloca in una pi ampia strategia investigativa da
tempo avviata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, con il conferimento
alla DIA di Catanzaro di varie deleghe d?indagine, finalizzate a per far luce su una
serie di omicidi verificatisi su Cosenza dal 1999 al 2004.
Le attivit
investigative condotte nel tempo in tale con il coordinamento della Procura
distrettuale, hanno consentito, anche mediante la valorizzazione delle dichiarazioni di
diversi collaboratori di giustizia, doverosamente e minuziosamente riscontrate nei
minimi dettagli, di portare a termine varie fasi dell?operazione convenzionalmente
denominata TERMINATOR (1-2-3-4), con l?individuazione dei responsabili di 12
episodi fra omicidi e tentati omicidi, fra i quali quello di MARCHIO Vittorio 11/1999
e CALVANO Marcello 08/1999 (Op.ne TERMINATOR 2 -2008); SENA Antonio
05/2000, BRUNI Francesco senjor 07/1999, (Op.ne TERMINATOR 3 ? 2010).