“Lui non aveva solo l’idea del Ponte sullo Stretto, ma un progetto ancora più visionario: creare un’unica entità tra Reggio Calabria e Messina, una città unica chiamata Mediterranea, con un porto franco che sarebbe diventato una sorta di Hong Kong del Mediterraneo”. Con queste parole, Stefania Craxi, figlia del leader socialista Bettino Craxi, ha rievocato l’ambiziosa visione del padre sul Ponte sullo Stretto, durante la presentazione del suo libro “All’ombra della storia. La mia vita tra politica ed affetti” a Reggio Calabria.
La visione futuristica di Bettino Craxi
Stefania Craxi ha ricordato come suo padre, oltre quarant’anni fa, avesse concepito il Ponte non solo come un’infrastruttura per collegare Calabria e Sicilia, ma come il fulcro di una trasformazione economica e sociale dell’intero Mezzogiorno. “Era un uomo capace di guardare lontano. Non si fermava al solo attraversamento dello Stretto, pensava a un progetto più ampio, un modello di sviluppo che proiettasse il Sud Italia al centro del Mediterraneo. Una visione coraggiosa, che anticipava i tempi”.
Bettino Craxi, infatti, nel 1985 firmò la prima convenzione per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, ben prima dell’avvento di Silvio Berlusconi sulla scena politica, sottolineando l’importanza di questa infrastruttura per il rilancio del Meridione. “Il Ponte era per lui una chiave strategica per unire Nord e Sud del mondo, ridurre il divario territoriale e mettere l’Italia in una posizione centrale nello scenario internazionale”, ha spiegato Stefania.
Cannizzaro: “Il Ponte nasce con Bettino Craxi”
A ribadire il ruolo pionieristico di Bettino Craxi è intervenuto anche Francesco Cannizzaro, Vice Capogruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati, che ha sottolineato come l’idea del Ponte affondi le radici proprio negli anni della leadership socialista: “Molti pensano che il progetto del Ponte nasca con Berlusconi, ma è un errore. L’idea è di Bettino Craxi, che già negli anni ’80 aveva avviato i primi passi concreti per questa grande opera. Oggi il Ponte è più attuale che mai, siamo alle soglie dell’apertura dei cantieri”.
I ricorsi dei sindaci e le sfide attuali
Tuttavia, nonostante i passi avanti verso l’avvio dei lavori, l’infrastruttura continua a suscitare resistenze. “I sindaci di Reggio Calabria e Villa San Giovanni – ha ricordato Cannizzaro – hanno presentato ricorso contro il progetto. È assurdo che un’opera di questa portata, in grado di portare sviluppo e rilancio economico, venga ancora ostacolata da visioni miopi e localistiche”.
Un progetto che guarda al futuro
Per Stefania Craxi, il Ponte non è solo una questione infrastrutturale, ma rappresenta un’eredità culturale e politica del padre, simbolo della sua capacità di pensare al futuro. “Bettino aveva un’idea chiara del ruolo dell’Italia nel Mediterraneo. Il Ponte sullo Stretto non è solo un’opera per accorciare le distanze geografiche, ma un simbolo della nostra capacità di unire, di costruire un futuro condiviso. Ancora oggi, chi coglie questa eredità dimostra di avere una visione lunga e coraggiosa come la sua”.
Mentre i lavori per il Ponte si avvicinano sempre di più alla realtà, le parole di Stefania Craxi e il ricordo della visione del padre offrono una prospettiva storica su un progetto che, ancora oggi, continua a dividere e far discutere, ma che potrebbe rappresentare una svolta epocale per il Sud e per l’intero Paese.