Reggina: passato, presente e futuro? Ce lo racconta in diretta il consigliere Massimo Ripepi che, fino agli albori dei primissimi terremoti che hanno scosso la Reggina Calcio ha iniziato a muovere battaglia per fare chiarezza sulla questione contro una “classe dirigente politica e sportiva che non ha il coraggio della verità”. Incubo che ora ritorna con la durissima sentenza emessa dalla Corte d’Appello sulla Reggina 1914 e nei confronti dell’Ex-patron Felice Saladini: la liquidazione giudiziale è aperta e, i giudici hanno anche disposto la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria per valutare eventuali reati penali in ordine ad una firma non riconosciuta dal notaio.
Il passato, Ripepi: “Silenzio! Tutti compari di Saladini e Cardona.”
In diretta dallo stadio Oreste Granillo, il Consigliere ha attaccato denunciando nuovamente l’oltraggioso silenzio che è calato nei primissimi momenti in cui è iniziato il terremoto della Reggina. Momenti che, se affrontati diversamente avrebbero potuto stravolgere il futuro della squadra amaranto ma che, nella totale e primaria insofferenza politica, hanno condotto allo sfacelo di anni e anni di storia ed orgoglio reggino: “Tutti compari di Saladini e Cardona: nessuno ha avuto il coraggio della verità! Partendo dalla conferenza stampa di Cardona nella quale si è soltanto giustificato, fino ad arrivare ai nostri amministratori che, per non sfasciare l’amicizia interessata, non hanno detto neanche una parola su Saladini! Gli unici a parlare siamo stati noi!” – ha esordito Ripepi.
Il presente, Ripepi: “Amministrazione spaccata sulla Reggina: discrasia da psichiatria!”
“Oggi la Corte d’Appello dice che c’è un falso documento firmato e titoli di stato falsi: vi rendete conto della gravità? Specie se si considera che a garanzia c’era un ex prefetto della Repubblica, il quale aveva addirittura promesso che avrebbe garantito per i reggini: come ha fatto a non accorgersene? E non ha nemmeno chiesto scusa ai tifosi mentre pontificava e tesseva le lodi di Saladini ai danni dell’intera Città!” – ha rincarato Ripepi – “Per amicizia, sono stati cani muti: ecco il Protocollo Reggio. La classe politica non si deve interessare della Reggina? Chi lo dice è un pazzo! La Reggina è patrimonio della Città: dunque chi dovrebbe interessarsi allora a difendere Reggio?”
“Inoltre, stiamo assistendo ad un’amministrazione completamente spaccata rispetto alla questione della Reggina: mentre da un lato troviamo il Vicesindaco Brunetti che ha dato la Reggina a Ballarino piuttosto che a Bandecchi e che ora difende la sua scelta, dall’altro vediamo il Sindaco Falcomatà che dice l’esatto opposto affermando che “non si può vivacchiare”. E per completare l’improbabile quadretto, troviamo anche l’altro vicesindaco Carmelo Versace, che pare sia in stretti rapporti con Massimo Ferrero (della parte politica di Stefano Bandecchi). Neanche il miglior psichiatra riuscirebbe a comprendere questa discrasia.” – ha asserito Massimo Ripepi.
Il futuro, nella miriade di incertezze c’è un’unica grande certezza.
“Bandecchi? Ha detto che quando ci sarà bisogno lui ci sarà.” – ha spiegato Ripepi che poi ha annunciato che: “Convocherò una Commissione di Controllo e Garanzia appositamente per chiedere al Sindaco se hanno controllato la Fenice Amaranto come era stato richiesto da loro stessi nel Business Plan. Poi verificheremo effettivamente cosa stanno facendo.”
“L’unica certezza?” – ha concluso Massimo Ripepi – “Non possiamo lasciare questa Città e questa squadra in mano a sciacqua-lattughe che per i propri interessi e comparati stanno distruggendo ogni cosa!”.