Antonino Labate
La meraviglia, in riva allo Stretto, ha risuonato per una sera tra i riflessi del Salone degli Specchi dellHotel Miramare di Reggio Calabria. Tutto grazie alle note della pianista cosentina Ingrid Carbone ed alla sua Conversazione-Concerto su Franz Liszt.
Se loccasione era la presentazione al numeroso pubblico intervenuto del cd Les Harmonies de Lesprit, di recente pubblicazione con letichetta Da Vinci Publishing Japan, la motivazione profonda si è subito svelata: un profondo amore per la musica, una smisurata passione per il pianoforte ed il repertorio romantico. Solo da questo può nascere e trovare spiegazione il bisogno di raccontare al pubblico estasiato non solo genesi, aneddoti, chiavi di lettura e dettagli poco noti dei brani in programma ma soprattutto il significato profondo che Liszt stesso attribuiva alle sue composizioni. Così se le parole narravano di partiture originali e descrivevano contesti, le note regalavano scorci incantati dellanimo della pianista.
Impossibile non restare colpiti dalla sua capacità di emozionarsi nelleseguire i passaggi più intimi del programma, segno di altrettanto intimo dialogo della stessa con lautore. Dialogo che è al contempo intimo ed allargato allo spettatore che, grazie anche alla presentazione del brano che sarebbe stato subito appresso eseguito, si è sentito totalmente coinvolto e partecipe di due fitte ore di pura, empatica, magia.
Capacità tecnica da virtuoso – Liszt non esige nulla meno di questo – unite a facoltà interpretative e soprattutto alla rara dote di sintonizzare note ed anime sulla medesima lunghezza donda: queste le straordinarie caratteristiche mostrate stasera da Ingrid Carbone. Tempi, battiti e respiri, note e dinamiche, accenti e pause. Tutto armoniosamente tenuto insieme dalla generosità di unartista che, incurante di condizioni microclimatiche al limite dellumana sopportazione i saloni non climatizzati, in una notte ricca dumidità, non rappresentano certo lideale ha regalato ai presenti una serata da incorniciare.
Il programma Lisztiano ha previsto due delle sei Consolazioni; la seconda delle leggende francescane, quella di San Francesco di Paola che cammina sulle onde (in mi maggiore S.175); il Notturno n.3 (in la bemolle maggiore S.541) e la Fantasia quasi Sonata S. 161 Après une lecture du Dante.
Un programma di raro ascolto e, soprattutto per alcuni brani, non certo notissimo alla maggioranza: questa è certamente una ulteriore nota di merito dellartista che, in tempi in cui laccattivante banalità corrompe persino il mondo dellarte e della cultura, ha scelto con coraggio e rara eleganza. Lintepretazione è stata allo stesso modo sempre avulsa da letture accademiche o scontate, sapendo riportare allo spettatore il carattere autentico di un repertorio che altresì facilmente potrebbe prestarsi allinganno vuoi della sola chiave virtuosistica, vuoi di una rappresentazione sdolcinata e leziosa.
Il pubblico, cosciente ma al contempo rapito, ha entusiasticamente apprezzato il concerto quanto la conversazione e, riservando una standing ovation finale che dichiarava molto più della semplice soddisfazione, ha corrisposto empaticamente ogni emozione tanto che, possiamo certamente dire: ieri sera, tra Ingrid Carbone e Reggio Calabria, è nato un legame.