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REGGIO  – Caso Reggina, arrivano le dichiarazioni di Marcello Cardona

Questa mattina alle ore 11.30 al Circolo Tennis “Rocco Polimeni”, dopo mesi di silenzio, si è svolta la conferenza stampa del prefetto Marcello Cardona, ex presidente della Reggina Calcio, che aveva rassegnato le proprie dimissioni lo scorso 20 Giugno.
L’ex presidente ha iniziato la conferenza descrivendo la propria sofferenza, spiegando che in qualità di reggino tornato “a titolo gratuito” a Reggio solo per la squadra, per i tifosi, per la città e tutti i reggini,  non può far altro che provare amarezza e rammarico per quanto accaduto.
Cardona giustifica la propria assenza, spiegando di non aver “parlato” prima, poiché  le sue dichiarazioni avrebbero potuto in qualche modo influenzare l’iter giudiziario-amministrativo sportivo: secondo l’ex-presidente, infatti, le sue parole avrebbero potuto essere un vero e proprio, “assist contro la Reggina”.
Tuttavia, “il silenzio non è servito a niente” – ha dichiarato Cardona. E ha poi, subito, iniziato a raccontare di quanto avvenuto quel famoso 20 Giugno: il giorno delle sue dimissioni.
Si trovava a Milano – ha raccontato il reggino Cardona – per la società, per la stagione 2023-2024, per incontrare due figure tecnico-sportive importanti, delle quali una già d’accordo con le proprietà della Reggina, in termini di tempo e denaro.
L’ex presidente, ha continuato spiegando di esser stato convocato nella sede degli Uffici della “proprietà di maggioranza” che gli comunica di aver iscritto la società al campionato di serie B e subito dopo che la stessa sarebbe stata ceduta  nei due giorni successivi. “Allora io mi dimetto!” – la risposta di Cardona – “poiché non ho più lo strumento tecnico – giuridico per fare il presidente”. Ha subito spiegato, infatti, che al passaggio della società ad un altro proprietario, automaticamente dovrebbe decadere la figura stessa del presidente. In una telefonata successiva gli viene, poi, comunicato il “non – versamento” dell’adempimento degli, ormai famosi, 750.000 euro.
“Io lascio la Reggina per queste due ragioni!” – ha continuato Cardona – “come tutti i reggini ho sofferto molto, io che stavo affrontando crescite importanti per la società, sono rimasto in silenzio per non influenzare le decisioni, ma non si deve mettere in discussione quello che ho fatto per la società stessa e l’impegno morale che ho messo a disposizione della città”.
“Quando mi sono dimesso, non mi ha chiamato nessuno!”, ha dichiarato di non esser stato contattato dalla proprietà, mentre i sindaci si sono rivolti a lui solamente cinque giorni fa.
Dopo i primi due processi sportivi, l’ex presidente ha poi dichiarato di aver chiesto di non andare avanti con l’iter processuale, anche perché, seppur ci fosse stato un esito positivo, la società sarebbe comunque partita con 12 punti di penalizzazione. Si rivolge, poi, ad Occhiuto, ringraziandolo ed indicandolo come l’unico politico ad essersi realmente interessato alla vicenda, intercedendo con il ministro dello Sport e il presidente Gravina.
“Appena ho saputo della cessione del club, ho chiesto di andare a comunicarlo alla città!” – incalza l’ex presidente.
“L’amarezza che proviamo oggi, deve servire per il futuro, per costruire qualcosa di più intelligente e per evitare di rifare gli errori di questi anni!”, conclude Cardona.

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