Esattamente ad un mese di distanza dall’azione di bonifica di piazza Martiri della Rivolta, ad opera ed a spese, non di una troppo assente aministrazione comunale, ma delle Comunit Militanti reggine – NFP, Centro Studi Tradizione Partecipazione, Giovent Nazionale ed Alleanza Calabrese – i “soliti ignoti”, con il favore delle tenebre, adottando una modalit ancora pi subdola e meschina rispetto a quella utilizzata nelle settimane scorse per colpire un altro simbolo di Reggio e della sua Rivolta, hanno deciso di partecipare, “a modo loro” , al dibattito storico-politico che ogni anno anima la Citt in questo periodo.
E lo hanno fatto scegliendo il luogo meno consono, quello dedicato alla memoria dei caduti della Rivolta, da una parte semplici cittadini lontani anni luce da esperienze politiche etichettabili con l’esperienza storica del Fascismo o del neo-Fascismo e dall’altra con agenti di pubblica sicurezza mandati allo sbaraglio da uno stato che, a Reggio, seppe solo fare “il forte con i deboli”.
Dopo l’imbrattamento della Stele dedicata al Sen. Ciccio Franco, fingendo di chiudere gli occhi su una situazione che potrebbe diventare molto pericolosa, stata addossata la colpa ad un individuo singolo con “problemi”, ma se vero che due indizi fanno una prova, quest’ulteriore “opera” di street-art, dovrebbe servire da monito per tutti coloro i quali, soprattutto negli ultimi quattro anni, hanno improntato la propria azione politica, non sulla risoluzione dei tanti problemi che tengono in ostaggio la Citt
, ma su anacronistici quanto sterili furori giacobini.
La lingua che “arma” la mano non meno colpevole della mano stessa.
Nucleo NFP