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REGGIO – Esplode il caso “contatori”: la Commissione Controllo e Garanzia punta il dito sulla mancata trasparenza. Ripepi: “Un vaso di Pandora. I soldi? Dirottati su altro?”

È stata convocata d’urgenza oggi pomeriggio alle 15, presso Palazzo San Giorgio, una nuova seduta della Commissione Controllo e Garanzia, presieduta dal consigliere Massimo Ripepi, per affrontare il caso scoppiato in seguito alla denuncia pubblica del Prof. Simone Veronese, dirigente UIL, sulla mancata installazione dei contatori idrici negli immobili comunali. Un obbligo normativo in vigore dal 2023, mai assolto dal Comune di Reggio Calabria.

Una seduta tesa, segnata dalle assenze pesanti della componente politica e di alcuni dirigenti, mentre altri – tra cui l’avv. Demetrio Barreca e l’AD di Hermes Giuseppe Mazzotta – hanno fornito risposte, che al momento restituiscono un quadro soltanto parziale. Presente anche Veronese, che ha ricostruito con dovizia di dettagli le criticità emerse da un accesso agli atti.

Un obbligo ignorato, tre bilanci approvati… e nessuna voce di spesa

Il dato emerso è tanto semplice quanto grave: dal 2023 i Comuni sono tenuti per legge a installare contatori sugli immobili pubblici. Il Comune di Reggio Calabria non lo ha fatto. Non solo: nei bilanci approvati negli ultimi tre anni non compare neppure uno stanziamento per sostenere tali costi. “Questo significa che le somme dovute per il consumo idrico delle strutture comunali non sono state inserite nei documenti contabili – ha spiegato Ripepi –. E allora viene da chiedersi: dove sono finiti quei soldi? Legittimamente in altre spese? Forse sì. Ma politicamente è chiaro che si è preferito investirli in voci più redditizie in termini di consenso, invece che in obblighi di legge e giustizia”.

Brunetti smentisce e minaccia querele. Ripepi: “Tattica nota per zittire le voci scomode”

A gettare benzina sul fuoco è stato l’intervento del vicesindaco Paolo Brunetti che, in una nota, ha smentito le accuse definendole infondate e annunciando “azioni legali” contro Veronese. Ma proprio su questo Ripepi ha commentato duramente: “Siamo alle solite. Chi denuncia viene minacciato di querela. Lo hanno fatto anche con me quando ho parlato delle scuole inagibili, lo fanno ora con Veronese. Un copione che conosciamo bene. Ma la verità è che qui si colpisce chi alza la voce, mentre i problemi veri vengono coperti. È un atteggiamento preoccupante, che danneggia la credibilità dell’Istituzione”.

La stoccata finale: “Cittadini vessati, mentre il Comune non dà l’esempio”

Il Presidente della Commissione ha chiuso con parole nette: “I cittadini pagano bollette gonfiate anche per colpa del Comune. Sono obbligati a rispettare le regole, mentre l’Amministrazione, che dovrebbe dare l’esempio, non lo fa.”

E intanto, ogni volta che si apre un fascicolo, viene fuori un nuovo scandalo. Il Comune di Reggio Calabria è un vaso di Pandora: ogni accesso agli atti fa uscire nuovi problemi, nuove omissioni, nuovi danni ai cittadini. E il punto è che nessuno se ne assume la responsabilità.

La vicenda proseguirà con ulteriori sedute già calendarizzate: nella prossima, saranno ascoltati i dirigenti tecnici e politici finora assenti. Ma una cosa è certa: la vicenda dei contatori idrici è solo la punta dell’iceberg di una gestione che sempre più somiglia a un labirinto senza uscita.

Intervista al Presidente della Commissione, Massimo Ripepi

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