Solito copione a Palazzo San Giorgio: Giuseppe Falcomatà continua a muoversi come se la città fosse solo sua, ignorando critiche, malumori e perfino i richiami del suo stesso partito, il Partito Democratico, che aveva già storto il naso davanti a certe manovre. E invece niente, il Sindaco ha fatto di testa sua — come previsto — scegliendo i nuovi assessori per accontentare il gruppo Red, capeggiato da Versace, e i Democratici e Progressisti di Nino De Gaetano.
Con una mossa che sapeva di annuncio scontato, pochi minuti fa Falcomatà ha firmato il decreto con cui ufficializza le nomine di Filippo Burrone e Giuggi Palmenta. La solita nota di circostanza parla di “rafforzamento della squadra di governo” e di “maggiore rappresentanza politica” per i gruppi di maggioranza. Dietro le belle parole, però, il sindaco ha semplicemente premiato i soliti noti e fedelissimi, confermando la sua abitudine di gestire il potere come una faccenda privata.
Un cenno di ringraziamento agli assessori uscenti e via con i nuovi ingressi: Burrone si occuperà di ambiente, rifiuti e acque, mentre Palmenta — già vista nelle stanze del Comune — riceve la delega alla sicurezza urbana, beni confiscati, lavoro e rapporti sindacali. A Paolo Brunetti, vicesindaco, va la patata bollente delle Grandi Opere.
Falcomatà ha concluso con il classico augurio di “buon lavoro” ai nuovi arrivati.
Tutto secondo copione: le poltrone si spostano, gli equilibri si accomodano, mentre la città resta a guardare.