Si è tenuto oggi, nella suggestiva cornice dello Stretto di Messina, presso l’Hotel Altafiumara di Villa San Giovanni, il secondo Congresso dell’Ordine dei Fisioterapisti della provincia di Reggio Calabria. Un appuntamento che ha visto una straordinaria partecipazione di professionisti, studenti, operatori del settore sanitario e semplici interessati, segno tangibile dell’attenzione e della crescente sensibilità nei confronti del mondo della riabilitazione e della salute globale.
A fare gli onori di casa è stato il presidente dell’Ordine, Marco De Luca, che durante il suo intervento ha sottolineato la centralità di questo evento per la categoria:
“Questo congresso, fortemente voluto dal consiglio direttivo dell’Ordine, non è soltanto un momento di alta formazione, ma vuole rappresentare un simbolo di coesione per una comunità di professionisti che ogni giorno lavora con amore e passione al fianco dei propri pazienti, promuovendo prevenzione, salute e benessere.”
Nel corso della giornata si sono alternati interventi e relazioni di altissimo livello, che hanno affrontato le grandi sfide che oggi la fisioterapia si trova a fronteggiare: l’invecchiamento della popolazione, l’aumento delle patologie croniche, lo sviluppo delle tecnologie sanitarie. Ma a emergere con forza è stato un altro messaggio: il valore del tocco umano, della relazione terapeutica fondata sull’etica, sull’empatia e sull’ascolto.
Proprio De Luca ha voluto rimarcare questo aspetto:
“Ogni infortunio è una storia unica. La competenza scientifica è fondamentale, ma non basta. Serve empatia, serve umanità. Pensiamo a uno sportivo che un giorno gioca una finale e il giorno dopo si trova su un lettino operatorio. In quei momenti, il fisioterapista deve essere presenza, ascolto, sostegno.”
Il congresso ha dunque rappresentato non solo un’importante occasione di aggiornamento per gli iscritti all’Ordine, ma anche un momento di condivisione valoriale, un’alleanza rinnovata tra scienza, coscienza e territorio.
In una società che cambia e che chiede risposte sempre più complesse alla sanità, la figura del fisioterapista emerge come presidio fondamentale, non solo tecnico ma anche umano. E il successo di oggi, in riva allo Stretto, lo conferma in pieno.