Una scossa sismica durata ?appena? 37 o 40 secondi, divisa in tre fasi distinte, alle ore 5:20:27 locali pari a 7,1 della scala Richter (11ø grado della scala Mercalli), seguito dopo circa cinque o dieci minuti da un maremoto le cui onde sulla costa calabrese raggiunsero un altezza massima oscillante tra i 6 e gli 11 metri circa nel tratto da Gallico Marina a Lazzaro, con un massimo all?incirca di 13 metri a Pellaro; un numero di morti stimati tra gli ottantamila e i centomila; la distruzione pressoch totale di Messina e Reggio Calabria e di altri centri piccoli e grandi tra le due sponde dello Stretto con la perdita irreparabile di un ingente patrimonio architettonico e artistico. Questo il bilancio del Terremoto Calabro-Siculo del 28 dicembre del 1908. A questo tragico evento, nel 110ø anniversario, l?Associazione Culturale Anassilaos e la Biblioteca Pietro De Nava, con l?adesione del Comune di Reggio Calabria e della Deputazione di Storia Patria della Calabria, dedicano una mostra storico-documentale sul tema ?Dalla catastrofe alla ricostruzione?, curata da Giuseppe Diaco, che sar inaugurata gioved 27 dicembre alle ore 16,45 presso la Villetta della Biblioteca ?De Nava? ? (la mostra sar visitabile fino al 27 febbraio 2019)- con la partecipazione della Dr.ssa Irene Calabr, Assessore alla Valorizzazione del Patrimonio culturale del Comune di Reggio Calabria e del Prof. Giuseppe Caridi, Presidente della DFeputazione di Storia Patria per la Calabria gli interventi del Prof. Geologo Giuseppe Mandaglio, del Prof. Antonino Romeo, del curatore della mostra Giuseppe Diaco, responsabile Anassilaos e cultore di storia nonch collezionista. Introdurr e condurr la Dr.ssa Maril Laface, Responsabile Anassilaos Beni Culturali. In apertura un breve video realizzato da Giacomo Marcian cui far seguito un minuto di silenzio in memoria delle vittime di quella tragica giornata. Ai presenti in dono una speciale cartolina commemorativa. Come scrivono le cronache cittadine dell?epoca (Canonico Rocco Vilardi) a Reggio Calabria, nella giornata del 27 dicembre, la temperatura era mite, sciroccosa. Il mare, dalle cui profondit si sarebbe di l a poco scatenata la tragedia, era placido, quasi piatto, d?un colore quasi irreale. Qualche giornale aveva appena pubblicato una poesiola irriverente, quasi blasfema, che invocava un terremoto. Nessuno conosceva ancora la confessione che il Cardinale Gennaro Portanova, Arcivescovo della Citt dal 1888 fino alla morte avvenuta il 25 aprile del 1908, aveva fatto ad un amico pochi giorni prima di morire ?ho il presentimento della mia fine non lontana. Cos non mi strazier la vista delle rovine di questa povera citt . Se la rovina viene ed io non sar pi di questo mondo, recate un po? della vostra energia fra gli sventurati?.
REGGIO – Il 28 dicembre il 110ø annivversario del terremoto Calabro-Siculo, l’Anassilaos dedica una mostra storico-documentale
- 26 Dicembre 2018
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