A via Margutta, per antonomasia la via degli artisti, dopo diversi anni troviamo un’artista reggina.
La galleria d’Arte “Area Contesa” presenta dal 18 al 27 di questo mese la Personale “ Sensi Astratti” della pittrice Alberta Dito.
Il vernissage, con una notevole affluenza di pubblico e di critica, si è svolto nella serata di venerdì 18 u.s. presenti, oltre all’artista, le galleriste Teresa e Tina Zurlo, i critici il principe Alfio Borghese e Mario Salvo e special guest il critico d’arte prof. Pasquale Lettieri che ha presentato l’artista Alberta Dito ed ha anche magistralmente accennato alla storia dell’arte contemporanea.
L’evento è iniziato con un breve discorso di benvenuto ed introduttivo dell’evento dal titolo “Sensi Astratti” della presentatrice Teresa M. Zurlo e del direttore artistico Tina Zurlo che ha motivato la scelta di ospitare nella Galleria Area Contesa la personale di Alberta Dito perché i suoi dipinti sono caratterizzati da uno stile pittorico ben definito che raggiunge l’animo e rispecchia non solo la sua personalità di Artista ma anche di Donna, impegnata in diversi campi quali la lotta contro la violenza sulle donne.
A seguire i critici A. Borghese e M. Salvo hanno messo in evidenza lo stile strettamente personale di Alberta che si esprime tramite una tecnica tutta sua nel modo di pennellare e nell’uso espressivo dei colori, ai quali riesce a donare una mescolanza di tonalità che conferiscono una armonia che avvolge lo spettatore e lo trascina in un mondo emozionante e trascendentale.
Quindi ha preso la parola il Prof. e critico d’arte Pasquale Lettieri che, conoscendo Alberta sin dai suoi primi passi nel campo dell’arte, ne ha fatto una presentazione in cui oltre a raccontare delle sue capacità tecniche, ha posto l’accento sulla espressività della sua pittura. Alberta, dice Lettieri, “ha una libertà nel dipingere esprimendo i suoi sentimenti in un modo semplice anche se intenso; lei parte da un suo mondo privo di sovrastrutture e quindi il gioco illusionistico della sua pittura ci colpisce come una vitalità che nasce dal luogo dell’evento e si dissemina nell’arditezza delle creazioni ed è fatta da una pluralità di linguaggi e per questo ci appartiene in tutta la sua freschezza fenomenica, ma anche in tutta la sua evocazione mnemonica”.
Alberta riesce con la sua semplicità, che non è assolutamente banalità, a coniugare il passaggio dal metafisico della sua interiorità alla realtà dell’esteriorità traducendo in modo assoluto la sua libertà di sentire ed esprimersi.
In verità quanto affermato dai critici si percepisce osservando le opere che hanno il potere di trasportarti in un mondo fantastico fatto di emozioni e sentimenti che ti fanno sentire la passione, la gioia, il dubbio, l’angoscia, la felicità e quant’altro l’anima riesce a traferire in un’osmosi continua con il reale.
Scorrendo le opere di Alberta si viene come assaliti dalla forza dei suoi colori che dalla tela si propagano nello spazio originando un’atmosfera che avvolge l’anima e l’astrae dalla realtà facendola fluttuare in un sogno in cui si mescolano sentimenti ed emozioni donando soavità ed armonia.
Nelle sue opere è chiara la libertà pittorica come strumento espressivo dell’anima, scevro da ogni subordinazione razionale: dipinge con il cuore, ed il pennello ne è il mezzo eloquente e genera una espressività che si evolve insieme alla sua crescita artistica che l’ha indirizzata verso una sua dimensione attraverso i dipinti astratti in cui riesce ad esprimere in maniera più esaustiva le proprie emozioni.
La ricerca espressiva di Alberta, che denota una penetrazione più profonda nel proprio intimo, in effetti si evince in particolar modo nelle opere più recenti, in cui Il colore è il segnale dell’anima. Ammirando le sue opere si riscontrano bellezza e maestosità e viene da affermare che affrontare un viaggio tra le sue opere per scoprire il suo cuore è un atto dovuto a noi stessi.
Invero la sua pittura è come un occhio profondo che con la forza di un abisso di luce trasforma il reale secondo le sue sensazioni e lo trasmette personalizzato agli altri.
Il vernissage quindi si è svolto in un’atmosfera gioiosa ed allegra in cui scintillavano i colori di Alberta che penetravano gli astanti trasportandoli nel suo mondo onirico ed emozionale. Richiesta di parlare di sé Alberta ci dice “quando dipingo assaporo un vero senso di libertà che mi permette di isolarmi dal mondo e con l’aiuto dei miei pennelli e dei miei colori mi trasferisco sulla tela per presentare me stessa”.
Oreste Mario Dito