Il problema della viabilit cittadina al centro di un intervento di Giuseppe Pinto, che focalizza la propria attenzione sul quartiere collinare di Vito: “Le incompiute, ormai, fanno parte dello scenario della nostra periferia, opere che avrebbero dovuto dare una marcia in piu’ alla crescita ed allo sviluppo urbano. Tante sono nel quartiere di Vito le opere pubbliche rimaste carte progettuali oppure, anche se avviate, sono state inghiottite da lungaggini burocratiche: il serbatoio sulla via Lia, la via Veglia, il collegamento di piazza Eremo Botte con l’Universit e non ultima la strada di collegamento tra lo svincolo di Agraria con la via sant?Antonino di Vito Inferiore.
Ma il caso pi clamoroso rappresentato dalla Via Lia Pentimele Vito, ideata nel 1979 e che, ad oggi, figura nel limbo delle incompiute.
Questa strada era il simbolo della rinascita del quartiere, che avrebbe avuto un collegamento efficiente e sicuro con il centro della citta’, ma e’ stata bloccata da burocrazia, ricorsi di privati cittadini e dal fallimento di una politica che si ostina a non comprendere l?esigenza di un territorio che, pur ospitando due facolt universitarie, costretto a sopravvivere con una sola via d’accesso, talmente fragile che un banale intervento di manutenzione oppure una comunissima pioggia creano disagio non solo al transito delle auto ma anche dei mezzi pubblici che per giorni non possono garantire il servizio”.
“Della via Lia Pentimele Vito – prosegue Giuseppe Pinto – conosco tutta la storia, che ho iniziato a seguire dal 1993, quando ero consigliere di circoscrizione. Negli anni, la battaglia per il suo completamento stata anche portata avanti dai vari presidenti che si sono succeduti come Nino Motta e non ultimo Diego Scopelitti, uomini che hanno a cuore il territorio e conoscono l?importanza di questa arteria.
Una storia iniziata con la delibera 97 del 21 dicembre 1979 con cui si decide la costruzione della strada per collegare la collina di Pentimele e la frazione di Vito.
Il progetto viene deliberato il primo di agosto 1985, sindaco Giovanni Palamara, per un importo di 630 milioni di lire e la delibera diviene esecutiva una settimana dopo. I lavori iniziano il 3 agosto del 1989.
Da questa fatidica data inizia il calvario: i lavori si fermano un anno dopo, nel 1990, per problemi di dislivello e occorre modificare il tracciato per consentire una riduzione della pendenza.
Nel 1996 la giunta municipale, retta da Italo Falcomata’, approva il piano delle ditte da espropriare, depositando indennit espropriativa. Riparte cosi’ l’iter amministrativo, continuato dall’esecutivo di Giuseppe Scopelliti, che con una serie di delibere comprese tra il 2004 e il 2010 approva il progetto esecutivo per il completamento della strada via Lia-Vito e inserendo anche, tra le opere del Decreto Reggio, una strada di collegamento tra Vito ed Orti’, che non ha avuto alcun seguito”.
“Gli espropri vengono ultimati nel 2014 – ribadisce Giuseppe Pinto – e il progetto per il completamento nell’opera, redatto da professionisti esterni, viene finanziato con due mutui contratti presso la Cassa Depositi e Prestiti, di cui uno di 700mila euro mi risulta essere estinto mentre l’ altro per un importo di mezzo milione di euro dovrebbe essere ancora in parte attivo”.
Il sottoscritto – conclude Giuseppe Pinto – continuer , come ha fatto da 25 anni ad oggi, a lottare per mantenere viva l’attenzione su questa infrastruttura viaria fondamentale per l’intero territorio reggino e per questo esorta l?attuale amministrazione comunale a trovare in questo scorcio finale di legislatura le risorse necessarie per completare la via Lia Vito e a dare seguito, come segno tangibile di attenzione verso il territorio, alla gara d?appalto per la realizzazione della strada che collega lo svincolo per la Facolta’ di Agraria con la via Sant?Antonino di Vito Inferiore. Questo sarebbe un grande regalo di Natale per la citta’!!!”.
Giuseppe Pinto
Coordinatore ReggioLab (Agenzia del cittadino)