Rifiuti e fetore, nell’asilo di San Sperato non si può stare in classe.
Oggi la scuola materna è stata costretta a sospendere le attività per un grave disagio igienico. L’immondizia e il fetore sono insopportabili e per questo è chiusa oggi la scuola dell’infanzia Artuso dell’istituto comprensivo San Sperato-Cardeto. Il provvedimento urgente che sospende le attività didattiche per la giornata odierna è stato necessario a causa di una grave situazione igienica segnalata da insegnanti e genitori. Dall’esterno dell’istituto arriva infatti un effluvio nauseabondo, talmente forte da costringere i docenti a tenere le finestre delle aule chiuse per evitare che i bambini ne soffrano e anche che nelle classi entrino mosche e insetti, cosa che farebbe pensare alla vicina presenza di animali morti, causa dello stomachevole odore.
Condizioni che nella scuola si sopportano ormai da quasi una settimana e sono state segnalate al Comune, finora senza risposta. “C’e’ un odore terribile – dicono senza mezzi termini le maestre – e i bambini chiusi al caldo non possono stare”. Il disagio ha condotto alla chiusura odierna del plesso, dove in giornate afose come queste una popolazione scolastica composta pure di piccoli di 2 e 3 anni non può più rimanere senza condizionatore e con le finestre serrate.
Docenti e genitori denunciano da tempo anche l’accumulo di rifiuti nel cortile del plesso, che probabilmente adesso sta creando una bomba a rischio igienico ma la presenza di una mini discarica nel giardino dove i bambini dovrebbero poter fare attività è oggetto di continue lamentele ai rappresentanti del consiglio di istituto. Di fronte a inerzia dell’amministrazione la comunità scolastica di San Sperato è abituata a fare da sé: l’anno scorso per consentire rapidamente la fruibilità del nuovo plesso dell’istituto le famiglie si erano rimboccate le maniche aiutando nel trasloco e provvedendo a loro spese alla pulizia. Ma stavolta genitori e docenti non sono disposti a sollevare il comune dalle sue responsabilità e qualcuno pensa a una diffida, come già era avvenuto per la mancata consegna della scuola nuova, avvenuta solo in seguito a pubbliche proteste.