Massimo Ripepi, fondatore e figura cardine del movimento Rivoluzione Rheggio 743 a.C., nonché Segretario Regionale di Alternativa Popolare, ha dato il via ad una nuova fase per il Movimento, civico e politico che trasuda orgoglio reggino e determinazione a vedere Reggio Calabria “rinascere”. Pur passando il testimone alla nuova classe dirigente, Ripepi ha ribadito con fermezza che la sua figura rimarrà ferma all’interno del movimento: “Io resto un soldato semplice dell’Esercito dei reggini. La guerra del bene contro il male continua: Rivoluzione Rheggio 743 a.C. c’era, c’è e ci sarà!”
Un successo storico: il Teatro Cilea e l’inizio della rinascita
Ripepi nel suo intervento ha ricordato l’importanza del 25 gennaio 2024, data che resterà nella storia della politica reggina: oltre 1500 cittadini hanno riempito il Teatro Cilea, dimostrando che la città vuole rinascere. “È stato un evento epocale per un singolo movimento,” ha ricordato Ripepi, sottolineando come quella giornata abbia segnato l’inizio di una nuova era per Reggio Calabria. “Quella manifestazione è e rimarrà il simbolo di una volontà popolare che non si era mai vista prima. Rivoluzione Rheggio 743 a.C. è ormai una realtà concreta.”
Il movimento, che si colloca in sinergia con Alternativa Popolare e la coalizione di centrodestra, ha come obiettivo una rinascita radicale della città, basata su valori imprescindibili come verità, giustizia e bene comune. “Il futuro di Reggio Calabria inizia ora,” ha dichiarato Ripepi, tracciando una visione di speranza e cambiamento.
Falcomatà e i dieci anni di fallimenti, Ripepi: “Hanno fatto più danni del terremoto del 1918”
Non sono mancate parole dure contro l’ultimo decennio trascorso sotto l’attuale amministrazione, che Ripepi ha descritto come gli anni “più disastrosi della storia di Reggio”: accusa, quella mossa dal Segretario regionale di AP Calabria, di aver completamente abbandonato la città a sé stessa. “Questa amministrazione è stata incapace di affrontare i veri problemi, limitandosi a promesse vuote e inaugurazioni senza sostanza. Reggio è peggiorata drasticamente, ma noi siamo pronti a combattere per un futuro migliore.”
Ripepi ha utilizzato un linguaggio di battaglia per sottolineare la serietà del momento: “Siamo in una guerra: non una guerra di morte, ma una guerra per il bene contro il male, per sconfiggere l’ingiustizia e l’ipocrisia che hanno soffocato questa città.”
Alternativa Popolare e una visione chiara: PRIMA RHEGGIO!
Al centro del progetto politico di Ripepi c’è Reggio Calabria, un interesse che ha definito “non negoziabile”. La scelta di affiancarsi a Stefano Bandecchi e a Alternativa Popolare non è casuale. “Ho visto in Bandecchi una persona con il coraggio di combattere l’ipocrisia della politica attuale. È un leader che guarda ai fatti, non alle parole.”
Ma il messaggio di Ripepi è inequivocabile: “Prima gli interessi di Rheggio, poi tutto il resto. Non possiamo permetterci di tornare indietro, né tantomeno di consegnare la città agli eredi di Falcomatà, che hanno causato disastri senza precedenti.”
Una battaglia per il bene comune
Concludendo il suo intervento, Ripepi ha riaffermato la sua visione per il futuro: una città che si risolleva attraverso il lavoro di una comunità unita e guidata da valori cristiani, pace e rispetto. “Difenderemo Reggio strenuamente, porteremo avanti i nostri valori di vita e non faremo compromessi. Rivoluzione Rheggio 743 a.C. è il presente e il futuro di questa città.”
Un impegno che affonda le sue radici nei valori di pace e giustizia, ereditati da Gilberto Perri, figura di riferimento per Ripepi e per l’intero movimento.
Il messaggio è chiaro: Rivoluzione Rheggio 743 a.C. non è solo un movimento, ma una missione storica per riportare la città ai fasti del passato. Ripepi resterà in prima linea, un soldato semplice nella battaglia per il bene comune, pronto a scrivere il prossimo capitolo della storia reggina. “La lotta continua, e noi vinceremo.”