La Corte d’Appello di Reggio Calabria ha confermato quindici condanne nel processo “Lampetra”, ribadendo le accuse della Procura antimafia contro la cosca Nasone-Gaietti di Scilla. L’organizzazione criminale aveva monopolizzato lo spaccio di sostanze stupefacenti tra Scilla, Bagnara e Sant’Eufemia in Aspromonte.
Le indagini hanno rivelato che la cosca gestiva una rete di spaccio ben strutturata, con oltre 400 clienti abituali provenienti da diverse località della Costa Viola. La cocaina veniva fornita dai clan di Sinopoli, mentre la marijuana era coltivata e prodotta localmente.
Le condanne, alcune delle quali con pene fino a 20 anni di reclusione, rappresentano un duro colpo per la cosca Nasone-Gaietti, che da decenni esercitava un controllo capillare sul territorio, estendendo la propria influenza anche nel settore turistico e nelle amministrazioni locali.
La sentenza conferma l’impegno delle istituzioni nel contrastare la criminalità organizzata e nel liberare la Costa Viola dall’oppressione delle ‘ndrine.