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E? di questi giorni la ??bomba?? che il celebre personaggio Apu dei Simpson sarebbe stato presto eliminato. Una decisione dettata dal politically correct e dovuta al fatto che l?immagine stereotipata dell?indiano furbetto, che rifila cibo scaduto al Jetmarket, sia stata contestata dalle comunit indiane e orientali. Decisione inusuale per un prodotto televisivo che da oltre 30 anni non ha alcun timore a commentare la societ e tutte le sue spigolose e affilate sfaccettature, tant? che la notizia, della probabile silurata su Apu, inizialmente diffusa dal produttore cinematografico Adi Shankar, stata smentita dallo storico produttore esecutivo dei Simpson, Al Jean, su Twitter. Ma se proprio volessimo considerare i Simpson un cartone animato razzista, quanto dovrebbero indignarsi tutte le comunit del mondo ed ogni rappresentante di categoria ad ogni puntata? A partire da noi italiani che abbiamo offerto terreno fertile all?immaginazione dei produttori dei Simpson. Pensiamo ai tanti italiani emigrati che sfigurano con Luigi, il proprietario del ristorante/pizzeria (con qualche problema igienico-sanitario) che parla solo napoletano di Pozzuoli, ma soprattutto il celeberrimo Tony Ciccione che incarna il mafioso italoamericano invischiato in loschi traffici e sparizioni, che certamente non rendono onore al Belpaese, che ha s le sue ombre ma comunque capace di ridere di s stesso ed esorcizzare le sue debolezze. La lista dei personaggi della serie americana a rischio eliminazione sono tanti: Cletus- il bifolco analfabeta, Homer-l?obeso americano, Eleanor Abernathy-la gattara-accumulatrice, Flanders-il vicino ultrareligioso, il texano- ricco sborone grazie al petrolio, il sindaco Quimby- politico corrotto, il commissario Winchester- poliziotto pigro e incapace con l?accento napoletano, il dottor Hibbert-attraverso il quale viene veicolata la critica al sistema sanitario americano, il dottor Nick Riviera- simbolo, invece, della malasanit , il reverendo Lovejoy- sacerdote protestante dall’accento catanzarese che rappresenta la chiesa di forma; e non mancano le frecciate alla comunit ebraica con Krusty il Clown e il padre rabbino, o allo stereotipo tedesco con Uter, il bimbo biondo e grassoccio, cos come tutte le puntate ambientate nei vari paesi del mondo. Matt Groening e la produzione ne hanno per tutti, pur senza abbandonare la linea del buongusto e della satira che ?critica? sottilmente la vita reale con le comparsate di personaggi reali, storici, del mondo dello spettacolo e della cultura all?interno delle puntate, come Trump, Obama, Hillary Clinton, la regina Elisabetta d?Inghilterra, l?astrofisico Stephen Hawking ecc. Senza remore neppure nel rifilare stilettate alla Fox, il canale americao che li manda in onda.
E se dovessimo criticare ed eliminare ogni personaggio perch offende una determinata cultura facendo leva sui particolari pi irriverenti di questa, non solo i Simpson verrebbero bannati dalla faccia della terra ma perderemmo la pi bella qualit dell?essere umano: la capacit di ridere di s stesso.