REGGIO – Arrestati due uomini coinvolti nell’operazione ‘Millennium’ e sfuggiti alla cattura

E’ scattato stamane alle prime luci dell’alba il blitz della Squadra Mobile di Reggio Calabria che ha portato all’arresto di due pluripregiudicati di Sinopoli, entrambi destinatari di provvedimenti cautelari emessi dal Giudice per le indagini preliminari di Reggio Calabria lo scorso 21 maggio nell’ambito dell’operazione ‘Millennium’ della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e condotta dai militari dell’Arma dei Carabinieri, e per il quale gli stessi si erano resi irreperibili sfuggendo alla cattura. Fatto salvo il principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva di condanna, i due sono chiamati a rispondere per il reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

L’arresto dei due uomini è maturato a seguito di una intensa e proficua attività di indagine della Squadra Mobile di Reggio Calabria, propiziata nella sua fase iniziale dall’intuizione degli Agenti della Polizia Stradale, i quali, nell’esercizio delle loro quotidiane attività di controllo e perlustrazione delle strade provinciali, non hanno mancato di cogliere alcuni reiterati, inusuali movimenti dai quali trapelava che i due uomini potessero aver trovato rifugio a Bagnara Calabra, e che si stessero nascondendo nella zona del lungomare per evitare l’arresto.

Tale sospetto ha assunto fattezze sempre più concrete allorché gli Agenti della Squadra Mobile, con il costante coordinamento del Procuratore Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, hanno approfondito le notizie acquisite mediante una certosina attività di osservazione ed appostamento che ha permesso di restringere sempre di più il raggio di ricerca, fino ad individuare un appartamento di un condominio sito sul lungomare di Bagnara Calabra.

Nella notte di oggi, quindi, circa venti uomini della Polizia di Stato dopo aver circondato il condominio hanno fatto irruzione nell’appartamento che avevano già individuato ed hanno bloccato i due soggetti, i quali non hanno opposto resistenza. Dall’attività di perquisizione che ne è scaturita gli investigatori della Squadra Mobile hanno avuto modo di comprendere che la sistemazione di Bagnara Calabra fosse solo temporanea e che i due fossero in procinto di trasferirsi altrove rendendo ancora più complicato il loro rintraccio. Al termine della perquisizione sono stati rinvenuti e sequestrati due smartphone e denaro in contante per un totale di 3.500 €.

REGGIO – Aeroporto, nuove regole per il parcheggio, tempo limitato e rilevamento lettura targhe

Sotto la presidenza di Carmelo Versace si è riunita a palazzo san Giorgio la VIII Commissione Consiliare alla presenza del Comandante della Polizia Municipale Salvatore Zucco

Durante l’incontro si è discusso circa le nuove regole per il parcheggio dentro l’aeroporto con tempo limitato e rilevamento lettura targhe e dell’attività della polizia municipale nell’area esterna per il mantenimento della sicurezza e dell’ordine pubblico.

Il nuovo sistema ‘Park & Control’ voluto da SACAL consente di sostare gratuitamente per un massimo di 10 minuti. Superato questo tempo, scatta automaticamente la multa.

Il comandante Zucco ha specificato che in relazione a ciò che avviene dentro l’area di competenza SACAL non vi è una competenza comunale nel mentre fuori vi sono in corso varie attività di controllo e monitoraggio che ha di fatto portato ordine e sicurezza nell’intera zona.

Alla riunione è intervenuto il consigliere Castorina Antonino del gruppo Red il quale ha richiesto un incontro urgente con Sacal per ampliare il minutaggio di sosta all’interno dell’area che ad oggi è in tempo ridotto perfino a rispetto a Fiumicino e disciplinare gli stalli per i taxi evitando la sosta selvaggia. “Un lavoro di interlocuzione – dichiara Castorina – necessario per potenziare e migliorare il servizio anche alla luce dell’utenza turistica che ha oggi il nostro Aeroporto”.

Dello stesso avviso il consigliere Barreca che ritiene ingiusto un tempo così limitato di sosta specie per le persone anziane o in difficoltà.
Il presidente della Commissione Carmelo Versace ha recepito le richieste della commissione e si è proposto di attivare le varie interlocuzioni per affrontare il problema

REGGIO – Uffici comunali inagibili, Ripepi: «Altro che “procurato allarme”: Falcomatà allarmato stanzia 3ml di euro per i lavori che in 11 anni non ha voluto fare»

«Non siamo stati noi a creare allarmismi infondati: oggi il Sindaco, molto allarmato per non aver fatto quello che era suo dovere fare, stanzia con una delibera di Giunta più di 3 milioni di euro per effettuare i lavori che il datore di lavoro del Comune gli aveva intimato di fare previa chiusura degli immobili comunali. Se esistesse un reato di “costante allarme”, il primo a doverne rispondere sarebbe proprio il sindaco Falcomatà che ha lasciato la nostra Città in un allarme politico e amministrativo continuo e reiterato per 11 lunghi anni

A dichiararlo è Massimo Ripepi, Presidente della Commissione Controllo e Garanzia del Comune di Reggio Calabria e Segretario Regionale di Alternativa Popolare Calabria, dopo la denuncia pubblica dei dati ufficiali sulla grave situazione di inagibilità di numerosi edifici comunali. Ancora una volta – sottolinea Ripepi – la verità viene a galla solo quando c’è qualcuno a scoperchiare il pentolone dei problemi nascosti di Palazzo San Giorgio: «Falcomatà, mentre accusava l’opposizione di allarmismo, nascondeva una realtà ben più grave. La relazione dei Vigili del Fuoco che segnalava gravi criticità di sicurezza risale addirittura al 28 maggio 2024. Un anno di silenzio. Un anno senza alcun intervento risolutivo – a cui si sommano i dieci anni di assoluta paralisi – nonostante le missive dei tanti datori di lavoro che si sono avvicendati e che non hanno mai avuto dal Sindaco alcuna risposta alle richieste di finanziamento degli interventi da attuare

Soltanto dopo l’azione della denuncia pubblica della disposizione del datore di lavoro Ing. Minutolo, il sindaco si è affrettato a mettere una pezza, portando in Giunta la delibera n.109 del 19 maggio 2025 con cui sono stati stanziati fondi per un totale di circa 3.223.960 euro. In particolare: 2.100.000 euro per il Palazzo Ce.Dir, 600.000 euro per la manutenzione straordinaria e l’adeguamento normativo degli edifici comunali tra cui Palazzo San Giorgio, 380.000 euro per il ripristino dell’impianto di climatizzazione del settore Urbanistica e Pianificazione Territoriale, e 143.960 euro per le verifiche di vulnerabilità sismica su quattro edifici scolastici.

«Peccato che questi soldi – commenta Ripepi – siano stati sbloccati solo dopo l’ennesima denuncia pubblica. Non sono bastati mesi e mesi di richieste da parte dei sindacalisti e dei dipendenti comunali, che chiedevano solo una cosa: poter lavorare in ambienti sicuri. Le priorità dell’amministrazione Falcomatà sono totalmente fuori dal radar della buona amministrazione: ci si preoccupa solo dell’immagine e della propaganda, mentre si lascia che gli edifici pubblici dell’amministrazione comunale crollino nell’abbandono insieme ai dipendenti che ci lavorano.»

«Il Ce.Dir, Palazzo San Giorgio, l’edificio di via del Torrione, le scuole comunali… tutto lasciato in condizioni precarie finché, insieme ai colleghi dell’opposizione, non abbiamo sollevato pubblicamente il problema. E solo allora, come sempre, Falcomatà dopo avere scaricato la responsabilità ai malcapitati “terzi” si è scapicollato a cercare fondi per evitare l’ennesima figuraccia

«È chiaro ormai che in questa città si fa qualcosa solo se viene sollevata un’emergenza mediatica. Ma noi non molleremo: continueremo con determinazione a pretendere trasparenza, a monitorare ogni atto, e soprattutto – conclude Ripepi – ad accendere i riflettori laddove questa amministrazione preferisce l’ombra. Martedì prossimo è stato già convocato il Dirigente e Datore di Lavoro Ing. Minutolo in Commissione Controllo e Garanzia per relazionare al Consiglio ed all’intera Città sullo stato dell’arte dei lavori in corso per rendere agibili i vari immobili di proprietà del Comune. La sicurezza è un diritto, non una cortesia da concedere quando fa comodo.»

REGGIO – ‘ndrangheta: Maxi operazione all’alba, eseguiti 97 provvedimenti cautelari

Dalle prime luci dell’alba, a Reggio Calabria, Milano, Monza e Brianza, Pavia, Nuoro, Bologna, Cosenza, Catanzaro, Vibo Valentia, Roma, Rimini, Verona, Agrigento e Torino, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, supportati in fase esecutiva dai militari dei Comandi Provinciali competenti per territorio, dal ROS, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria e Sicilia, dal 14° Battaglione “Calabria”, dal Nucleo Cinofili e 8° Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia ed inoltre con il supporto dell’unità ICAN (Interpol Cooperation Against Ndrangheta) dello S.C.I.P. per gli aspetti di cooperazione internazionale di Polizia, stanno eseguendo una vasta operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, diretta dal Dott. Giuseppe Lombardo.

Interessate alcune tra le più importanti cosche di ‘ndrangheta i cui sodali sono accusati, a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere di tipo mafioso, concorso esterno all’associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico, anche internazionale, di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, scambio elettorale politico mafioso e detenzione e porto di armi.

I procedimenti penali, che si trovano in fase di indagini preliminari e fatte salve quindi le diverse valutazioni nelle fasi successive, hanno previsto:

  • l’esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare emesse dall’ufficio GIP del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della DDA, nei confronti di 97 indagati;
  • il sequestro preventivo di due società – attive nella ristorazione e nell’edilizia – ritenute riconducibili agli indagati e utilizzate per favorire le attività illecite dell’associazione.

Tra le principali accuse vi è quella di aver gestito in regime di monopolio il traffico di stupefacenti attraverso una struttura stabile ed organizzata, frutto di “un’alleanza” tra le cosche della provincia, sovraordinata alle singole articolazioni e a queste complementare.

Rivoluzione Rheggio 743 a.C., Antonio Zappia: “Affidamento Lido Comunale? L’ennesima presa in giro!”

“E siamo alle solite. Ancora una volta, da Palazzo San Giorgio arrivano annunci vuoti, slogan elettorali travestiti da ‘notizie’. Negli ultimi giorni si è tornati a parlare della riapertura del Lido Comunale, con l’annuncio di un presunto affidamento della struttura a una cooperativa. Ma la domanda sorge spontanea: cosa si vuole affidare, esattamente? Dopo undici anni di totale abbandono, incuria e degrado, il Lido non è altro che uno scheletro fatiscente, che ancor prima di essere affidato per la sua gestione avrebbe bisogno di essere nuovamente riqualificato e messo in sicurezza, per poter tornare ad essere realmente fruibile. Le pochissime aree che sono state maldestramente rimesse in sesto sono già state vandalizzate o saccheggiate. Il resto è solo cemento spaccato, acqua che sgorga inutilmente da tubature rotte, muretti crollati e sporcizia ovunque.” – esordisce così Antonio Zappia, Responsabile dei Reggini fuorisede del Movimento Rivoluzione Rheggio 743 a.C.

“Ho potuto constatarlo di persona in un sopralluogo effettuato a marzo: quello che ho visto non era un bene pubblico pronto alla gestione, ma uno scempio, una vergogna a cielo aperto. E in questo scenario disastroso, il Sindaco Falcomatà e la sua Giunta pensano di poter imbastire l’ennesima sceneggiata pre-elettorale, nella speranza di raccattare qualche consenso in vista delle Regionali.” – ha rimproverato Zappia.

“E mentre i cittadini reggini subiscono da mesi un’emergenza idrica che priva interi quartieri di un bene essenziale come l’acqua, al Lido si continuano a sprecare migliaia di litri ogni giorno per incuria e indifferenza. Il tutto sulle spalle di contribuenti già vessati da una tassazione tra le più alte d’Italia.” – ha proseguito – “Questa non è programmazione, non è politica. È solo l’ennesima farsa. Come quelle già viste in passato con l’ancora etereo ponticello di Calopinace e addirittura la Via Marina, cuore turistico di Reggio, ancora ridotta ad un cantiere arancione. Grandi promesse mai mantenute, da un’amministrazione ormai incapace anche solo di arrossire. Per usare un’espressione cara al Sindaco stesso: ‘volano frottole’.”

“A differenza sua, noi abbiamo rispetto per l’intelligenza dei reggini, che non meritano bugie, ma verità, azione e riscatto.” – ha concluso Antonio Zappia – “Il conto alla rovescia è cominciato. E una volta al governo della città, rimetteremo ogni tassello al proprio posto, restituendo a Reggio Calabria il decoro e l’orgoglio che le sono stati rubati.”

REGGIO – Presentato il maxi progetto del nuovo Campus Universitario della “Mediterranea”

Reggio Calabria, presentato il Campus del Mediterraneo: un investimento sul futuro dell’Università e dei giovani

Reggio Calabria ha vissuto una giornata storica con la presentazione ufficiale del Campus Universitario del Mediterraneo, un progetto ambizioso e strategico per l’Università degli Studi Mediterranea, reso possibile da un emendamento alla Legge di Bilancio 2025, firmato dall’onorevole Francesco Cannizzaro, che ha stanziato 4 milioni di euro a favore dell’ateneo reggino.

Alla cerimonia, svoltasi presso l’Aula Quistelli, ha partecipato anche il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, che ha messo il sigillo istituzionale a un’iniziativa definita “una pietra miliare” per il territorio e per l’intero sistema universitario del Mezzogiorno. Il progetto ha previsto la realizzazione di strutture moderne: edifici accademici, residenze per studenti, impianti sportivi, laboratori, mense, biblioteche, spazi ricreativi e aree verdi, con una particolare attenzione alla piena accessibilità per le persone con disabilità.

Il Rettore Giuseppe Zimbalatti, nel suo intervento, ha parlato della necessità di attrarre studenti dall’estero e di trattenere i giovani calabresi:“Attrarre e trattenere sono le nostre parole chiave. Il Campus è un’opera pensata per loro, realizzata su misura”. Il profilo internazionale dell’iniziativa è stato ulteriormente rafforzato dall’annuncio di un gemellaggio con una delle più importanti università dell’Asia Centrale, che porterà a Reggio Calabria studenti dal Kazakistan.

Nel suo intervento, la Ministra Bernini ha sottolineato come la posizione geografica dell’Università Mediterranea rappresentasse un punto di forza cruciale, non solo dal punto di vista simbolico, ma anche per la cooperazione internazionale e la ricerca: “Questo Campus nasce nel cuore del Mediterraneo. Una giovane università con una storia importante, capace di attrarre anche cervelli di ritorno, alcuni persino da Harvard e Princeton”.

Bernini ha inoltre ricordato che lo Stato aveva recentemente avviato un bando nazionale con 1 miliardo e 200 milioni di euro dedicati all’housing studentesco e ha richiamato l’attenzione sull’urgenza di riforme universitarie, tra cui quella della facoltà di medicina, mirata ad abolire il test d’ingresso: “Le riforme non si fanno a costo zero. Ma se i nostri studenti sono costretti a formarsi all’estero, abbiamo già perso”.

A dare ulteriore peso politico alla giornata è stato l’intervento dell’onorevole Cannizzaro, che ha raccontato la nascita spontanea dell’idea in un incontro estivo con il Rettore: “Era metà agosto, ci accordammo per un caffè e nacque l’idea. Lui desiderava il Campus, io promisi di cercare i fondi. Ed eccoci qui”.

Per ultimo, la Ministra Bernini ha lanciato un messaggio chiaro: “Le buone idee non hanno colore politico. Il Campus del Mediterraneo deve essere un luogo d’incontro, di sapere e di futuro condiviso. Le università devono dialogare con il mondo del lavoro e formare competenze per mestieri che ancora non esistono”.

Con questo progetto, Reggio Calabria ha segnato un punto di svolta nella propria storia accademica, puntando a diventare un polo culturale e scientifico di riferimento per tutto il bacino mediterraneo.

REGGIO – Giovani 20enni finiti in manette per evasione

Due giovani, poco più che ventenni, sono finiti in manette a Reggio Calabria per evasione. Entrambi erano agli arresti domiciliari ma sono stati sorpresi dai Carabinieri mentre si aggiravano fuori dalle rispettive abitazioni, in violazione delle misure imposte dal giudice.

A tradirli, la convinzione che nessuno li avrebbe scoperti. Ma la presenza sempre più capillare delle pattuglie dell’Arma sul territorio ha smentito ogni illusione: i militari della Compagnia di Reggio Calabria, impegnati in una più intensa attività di controllo, li hanno individuati e bloccati in due distinte circostanze. Inevitabili, per entrambi, le manette e il ritorno in stato di detenzione.

Un doppio arresto che conferma quanto la strategia di prevenzione e presidio stia producendo risultati concreti. Gli uomini dell’Arma, forti della conoscenza delle aree più sensibili della città e di una vigilanza continua, stanno rafforzando la loro azione contro ogni forma di illegalità.

Per entrambi i procedimenti si trovano nella fase delle indagini preliminari e per i due vale in principio di non colpevolezza fino a condanna definitiva.

REGGIO – Arrestati 11 soggetti per associazione a delinquere

Sono undici le persone tratte in arresto all’alba di oggi nell’ambito dell’operazione “CASE SICURE” coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria e curata dagli investigatori della Squadra Mobile della Questura reggina.

Gli indagati, dieci uomini e una donna, sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, furto aggravato, ricettazione e porto abusivo di armi da fuoco.

Secondo quanto emerso dalle indagini, e fatto salvo il principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva di condanna, il gruppo avrebbe dato vita ad una associazione per delinquere perfettamente strutturata ed organizzata con precisa ripartizione di ruoli e compiti in modo da colpire in modo rapido e redditizio.

Nulla era lasciato al caso; guidati da due cittadini reggini appartenenti alla comunità Rom, i sodali si muovevano professionalmente con tanto di sopralluoghi, ripetuti anche più volte nell’arco della giornata, e briefing per pianificare nel dettaglio l’ingresso nelle abitazioni e la via di fuga più sicura.

Il compito di “studiare” le vittime era affidato ad una giovane donna reggina, anche lei della comunità Rom, che annotava le abitudini di vita dei padroni di casa anche citofonando per meglio comprendere chi fosse presente in casa.

Acquisite le informazioni, entravano in azione gli “operativi”; in pochissimo tempo, riuscivano a forzare la serratura della porta di ingresso oppure, in taluni casi, muoversi da veri acrobati tra balconi e grondaie alla ricerca di una persiana o una porta-finestra lasciata incautamente socchiusa e precedentemente individuata.

Una volta all’interno, con l’utilizzo dei “ferri del mestiere”, eventuali casseforti venivano velocemente scassinate e ripulite di banconote e preziosi.

La fuga, anche questa preparata nel dettaglio, avveniva sempre con veicoli diversi.

I due capi, poi, provvedevano alla divisione del bottino secondo il “grado di rischio” che ciascuno dei partecipi aveva affrontato durante le incursioni.

I Magistrati reggini e i poliziotti della Mobile, muovendo dai pochissimi elementi acquisiti in occasione del primo furto, hanno ricostruito più di dieci episodi, portati a termine in meno di sei mesi, che hanno fruttato al gruppo quasi 150.000 euro tra contanti e preziosi. Asportati anche due fucili cal. 12 e due pistole cal. 7.65 regolarmente detenuti.

Il blitz, scattato alle prime luci di oggi nel rione Ciccarello, ha visto impegnati più di settanta uomini della Polizia di Stato.

Gli arrestati sono stati accompagnati presso il carcere di Arghillà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

 

TURISMO – [INTERVISTE] “Caminhos de Paulo”: il Sud Italia si riprende la scena con un viaggio di fede, bellezza e riscatto

ROMA – È partita oggi, dal cuore pulsante delle istituzioni italiane, la Camera dei Deputati, una delle iniziative culturali e spirituali più ambiziose degli ultimi anni: Caminhos de Paulo – I Cammini di Paolo, il progetto turistico che trasforma il viaggio dell’Apostolo delle Genti in un’esperienza autentica tra fede, memoria e rinascita del Sud Italia.

Il lancio ufficiale, tenutosi alle 17:30 nella Sala Stampa di Montecitorio, ha visto protagonisti volti noti della politica e del mondo del giornalismo, in un’atmosfera che alternava emozione sincera e orgoglio istituzionale. A prendere la parola per primi, gli Onorevoli Franco Tirelli e Fabio Porta, eletti all’estero, che hanno sottolineato con forza quanto questo progetto parli anche e soprattutto ai milioni di italiani d’America Latina. “Il turismo religioso è fondamentale per l’Italia. Pensate al Brasile: 250 milioni di persone, un potenziale immenso” – ha ricordato Tirelli – “Dobbiamo creare ponti, non confini”.

A suggellare il valore simbolico del progetto è stato il giornalista Andrea Ruggeri, Presidente dell’associazione GIA – Giornalisti Italiani Associati e ideatore dell’iniziativa, che con passione e trasporto ha raccontato la genesi quasi mistica di questo “viaggio nel viaggio”: da Siracusa a Roma, passando per i luoghi più toccanti della cristianità meridionale. Ruggeri non ha solo parlato del turismo, ma ha lanciato un messaggio potente: “Gli italiani nel mondo sono la nostra vera forza. Caminhos de Paulo è un progetto di fede, ma anche di riscatto per il nostro Sud. Un Sud dimenticato 11 mesi l’anno, e ricordato solo ad agosto”.

Un cammino che non si limiterà al turismo estivo, ma offrirà partenze settimanali per tutto l’anno (escluso agosto), proprio per intercettare il desiderio di spiritualità autentica, lontano dalle masse e vicino all’anima dei luoghi. “Chi cerca un viaggio come questo – ha detto Ruggeri – non ha bisogno della spiaggia, ma di emozioni vere, di artigianato, di storia, di memoria”.

La vicepresidente di TXT Viaggi, Patrizia D’Aguì, ha dato voce al territorio calabrese, cuore operativo e simbolico del progetto: “Abbiamo accolto questa proposta con entusiasmo, perché è un’opportunità concreta per i giovani, per chi vuole restare e credere nella nostra terra. Questo progetto è una pietra miliare, e non esagero dicendo che oggi, come fece l’apostolo Paolo, da Reggio Calabria parte un nuovo messaggio per l’Italia”.

Il percorso è un mosaico di luoghi sacri e paesaggi mozzafiato: dalle catacombe di Siracusa alla potenza evocativa dei paesaggi calabresi, dalla crociera tra le Eolie al fascino della Campania e della Via Appia, fino alla grandiosa Roma e al Vaticano. Ma è anche un viaggio culturale, con spettacoli teatrali, mercati di artigianato, degustazioni di prodotti tipici e momenti di riflessione.

La risposta internazionale? Incredibile. Tour operator da Brasile, Argentina, Stati Uniti, Repubblica Dominicana e perfino da Los Angeles e New York hanno già espresso il loro interesse. “Anche la National Italian American Foundation ci sostiene” ha dichiarato Ruggeri, “e questo è solo l’inizio”.

Oggi, “Caminhos de Paulo” è molto più di un pacchetto turistico. È un’idea potente che unisce spiritualità, diplomazia culturale e orgoglio territoriale. È la dimostrazione che, quando il cuore batte forte per un progetto, anche i confini geografici diventano solo tappe lungo il cammino.

Un cammino, appunto. E Paolo, ancora una volta, lo guida.

Intervista all’Onorevole Franco Tirelli

Intervista all’Onorevole Fabio Porta

Intervista al Presidente GIA, Andrea Ruggeri

Intervista alla Vicepresidente TxT Viaggi, Patrizia D’Aguì

Intervista al Sindaco di Seminara, Giovanni Piccolo

Intervista al Console Onorario della Repubblica Ceca, Riccado Di Matteo

Per informazioni: www.camminidipaolo.it
Contatti: +39 351 9048189 – +39 349 3947431 – +39 379 1175475

REGGIO – Forza Italia: “Il porto di Gioia Tauro dimenticato da Falcomatà per 12 anni: si dovrebbe vergognare, basta campagna elettorale”

È incredibile come il Sindaco Falcomatà, dopo 12 anni alla guida della Città Metropolitana, si ricordi adesso dell’esistenza del porto di Gioia Tauro, come se fosse stato da sempre un suo impegno personale. Un impegno che, in realtà, è totalmente mancato, soprattutto quando il governo era nelle mani del suo stesso partito: ricordiamo bene i governi con Delrio e De Micheli, entrambi ministri delle infrastrutture del Partito Democratico, che nulla hanno fatto per il porto.

Ma oggi parlare del porto paga, perché, attraverso i suoi servi, il Sindaco può sfruttare la questione per mera campagna elettorale. La verità è che i reggini sono stanchi di Falcomatà, stanchi di questo modo di fare politica, di chiacchiere inutili e di promesse mai mantenute”.

Dura replica dei consiglieri comunali di Forza Italia al Comune di Reggio Calabria Federico Milia, Antonino Maiolino e Roberto Vizzari e dei consiglieri metropolitani Domenico Zampogna e Domenico Romeo alle dichiarazioni odierne del Sindaco Falcomatà che torna a parlare del porto di Gioia Tauro, definendolo “un ring, terreno di scontro per beghe di piccolo cabotaggio”.

“Una campagna elettorale, quella di Falcomatà, che parte già in forte deficit a causa della mala gestio della città negli ultimi 12 anni, e prosegue raccogliendo proseliti, come Agostinelli, grazie a lui ormai identificato nel Partito Democratico, di fatto danneggiandolo. Proprio quello stesso Partito Democratico che è responsabile  del fallimento del porto di Gioia Tauro” dichiarano i consiglieri.

Falcomatà dovrebbe iniziare a fare il suo dovere occupandosi dei problemi reali della città, come le buche, l’emergenza idrica e la gestione delle criticità quotidiane, che ormai sembrano essere lontani dalla sua agenda: questa nuova veste da leader, da statista, quando in realtà non è riuscito nemmeno a gestire la Città Metropolitana, lasciando che i problemi si accumulassero anno dopo anno, non gli si addice” proseguono i consiglieri forzisti.

Tra otto mesi, la città avrà finalmente l’opportunità di voltare pagina e mettere fine a questa esperienza fallimentare. Il Sindaco Falcomatà, assieme a tutta la sua corazzata del Partito Democratico, all’interno del quale non ha saputo nemmeno costruire una leadership, saranno mandati a casaconcludono i consiglieri- quindi che rifletta sin da ora su dove collocarsi, per prepararsi ad un futuro lontano da Palazzo San Giorgio, come vincitore di concorso a Milano, o, al massimo, come futuro Sindaco di Bagaladi, dove potrebbe finalmente trovare il suo posto”.