L’omicidio di Bruno Di Cello, trentenne con il sogno di diventare un modello, sarebbe maturato in un ambiente familiare segnato da frequenti litigi e continue richieste di denaro. A premere il grilletto è stato il padre, Francesco Di Cello, 64 anni, che ha sparato un solo colpo in pieno volto al figlio, uccidendolo sul colpo. L’uomo, subito dopo il delitto avvenuto nella zona di Marinella a Lamezia Terme, si è costituito spontaneamente ed è stato condotto nel carcere di Catanzaro. A suo carico pendono le accuse di omicidio, detenzione e porto illegale di un’arma clandestina, oltre che di ricettazione. Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dal commissariato di Lamezia Terme, guidato da Antonio Turi, il gesto sarebbe il tragico epilogo di una situazione familiare logorante, caratterizzata da tensioni costanti e pressanti richieste economiche da parte del figlio. Il lungo interrogatorio cui è stato sottoposto il sessantaquattrenne si è protratto fino a tarda sera. La tragedia si è consumata nella mattinata di venerdì. Il corpo del giovane è stato scoperto in via Trani, nel quartiere Marinella, da un passante che ha immediatamente allertato il 118, ma per Bruno non c’era ormai più nulla da fare. Il fermo del padre è stato disposto dal sostituto procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Gualberto Buccarelli.
FONTE: Ansa