Sarà un inguaribile pessimismo, ad impedire ai cittadini di guardare il mese mezzo pieno d’acqua concentrandosi invece nell’anno mezzo vuoto; oppure è intollerabile che l’acqua manchi, in interi quartieri di una città come Reggio Calabria, per giorni? L’Amministrazione supera l’iniziale impasse e va al nocciolo del suo problema, prettamente politico: non dev’essere colpa loro.
E’ così, che, interpellato, il consigliere Brunetti asserisce:
“Stanotte è saltato il tubo di adduzione del nostro serbatoio che però è di gestione Sorical, titolare della manutenzione ordinaria e straordinaria del complesso di infrastrutture idriche regionali e comunale. Ovviamente, ci siamo subito mobilitati tempestando gli addetti della Sorical per risolvere il problema ma i cittadini non devono addebitare alcuna responsabilità all’Amministrazione comunale. (…)”
Non ci vuole un corso di ingegneria idraulica per capire che le condotte idriche comunali, sono appunto di competenza del Comune; che poi la manutenzione delle stesse sia affidata in gestione ad una specifica azienda, è cosa ordinaria e normale (sfido qualsiasi consigliere comunale a riparare con la propria cassettina degli attrezzi condotte da un metro di diametro): questi servizi sono quasi sempre appaltati ad aziende di cui l’amministrazione deve farsi carico di supervisionare il lavoro. Esattamente come un buon amministratore d’azienda, che noti (o semplicemente subodori) un calo nella produzione, provvede a fare le sostituzioni e gli aggiustamenti del caso, un amministratore comunale non dovrebbe anticipare i disservizi della Sorical, peraltro già noti su scala regionale e ben comunicati dalla stampa da oltre un anno.
I cittadini queste semplici riflessioni le hanno fatte, e chiedono risposte sul piano della verità . Perchè qui a Reggio non si fa, come per esempio a Cosenza, dove di fronte ad analoghi disservizi, il Sindaco sta facendo battaglia alla Sorical, tanto che Iriti si è visto al centro di una battaglia mediatica.
Da noi, invece, le responsabilità sono scivolose e sfuggono da una mano all’altra finendo per essere di qualcun altro. Di chi siano veramente le responsabilità , lo si vedrà al momento dei meriti. Lo si noterà quando (si spera) verrà reintrodotta l’acqua in città .
Forse il Sindaco non metterà la notizia in coda al suo tg personale su facebook (come ha fatto oggi: ben dietro quella della riapertura di giostrine alla periferia dell’interesse cittadino) ma in apertura.
Forse la stessa acqua fino ad oggi inodore, insapore – ma soprattutto senza colore politico- assumerà le tinte precedentemente negate; e non mancherà un comunicato, col solito stile autocelebrativo di qualche consigliere di maggioranza, che si affretterà ad attribuirsi il merito di aver salvato i cittadini dalla morte per disidratazione. Che il comune stesso aveva innescato.
Che la singolare attitudine, ed abitudine, a trasformare miracolosamente il piombo in oro, le proprie mancanze in trofei, possa essere indirizzata, un giorno, per la ricostruzione di questa città svilita, ridotta a ruggine e colabrodo, come le sue condotte idriche?