Nei giorni scorsi l’USB ha proclamato lo stato di agitazione del personale ex Lsu-Lpu del Comune di Montebello Jonico. A motivare questa iniziativa la mancata trasformazione dei contratti da part-time a full-time.
Si tratterebbe di un atto di riconoscimento dell’impegno profuso in tanti anni di servizio per dei lavoratori che hanno dovuto combattere per essere riconosciuti come tali.
Eppure né tale richiesta né il rispetto per le procedure di raffreddamento e conciliazione previste dalla legge sembrano interessare all’amministrazione montebellese. Così mentre si danno i giusti riconoscimenti al Magnifico Rettore della Bocconi di Milano, figlio di chi questa terra ha lasciato tanti anni fa, ci domandiamo perché poco ci si preoccupa di chi in questa terra continua a barcamenarsi, portando avanti nel frattempo la macchina pubblica.
La situazione diventa ancor più paradossale se si considera il fatto che tale aumento di ore non graverebbe per niente sulle casse comunali, potendo l’amministrazione ricorrere ai fondi regionali previsti proprio per l’incremento degli orari lavorativi per gli ex Lsu-Lpu. Anzi, essendo la somma di 5mila euro annue per lavoratore – importo stabilito nell’accordo quadro del 14 marzo 2022 – superiore alla cifra necessaria a coprire gli aumenti contrattuali, il mancato ricorso a queste risorse potrebbe configurare una perdita per le casse comunali.
Oltre il danno per i lavoratori anche quello per la collettività quindi. Una beffa che come USB non possiamo accettare, e per questo continueremo la nostra azione pronti a proclamare una prima giornata di sciopero degli ex Lsu-Lpu del Comune di Montebello Jonico.