Nel corso di mirati servizi della Polizia di Stato dedicati al contrasto al traffico di sostanze stupefacenti e psicotrope, in data 6 marzo u.s., personale della Squadra Mobile di Vibo Valentia ha sottoposto a controllo un soggetto sospettato di detenere della droga pronta per essere smerciata presso la sua abitazione situata lungo la c.d. “Costa degli Dei”.
Gli investigatori, con l’ausilio di personale dell’Unità Cinofila dell’U.P.G. e S.P. della Questura, hanno effettuato la perquisizione presso l’abitazione dell’uomo rinvenendo all’interno della sua camera da letto una vera e propria area dedicata alla coltivazione indoor di piante di cannabis.
Infatti, all’interno di una piccola serra dotata di autonomi sistemi di ventilazione e riscaldamento, utile ad assicurare l’essiccazione delle infiorescenze, sono state sequestrate diverse piantine in fase prossime alla raccolta della sostanza stupefacente, oltre al materiale per la concimazione e la piantumazione della canapa.
Sono stati rinvenuti, inoltre, n. 3 boccacci, muniti di sofisticati sistemi per assicurare il sottovuoto, contenenti diverse tipologie di sostanza stupefacente del tipo marijuana, per un peso complessivo di circa 350 grammi, oltre a svariato materiale finalizzato alla suddivisione in dosi ed al confezionamento della droga.
Sulla scorta di quanto emerso dall’attività di polizia giudiziaria, esperita sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, l’uomo è stato tratto in arresto in flagranza di reato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Dopo la convalida dell’arresto l’uomo è stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza, con obbligo di permanenza domiciliare in orario notturno.
Si specifica che i provvedimenti adottati in fase investigativa e/o dibattimentale non implicano alcuna responsabilità dei soggetti sottoposti ad indagini ovvero imputati e che le informazioni sul procedimento penale in corso sono fornite in modo da chiarire la fase in cui il procedimento pende e da assicurare, in ogni caso, il diritto della persona sottoposta ad indagini e dell’imputato a non essere indicati come colpevoli fino a quando la colpevolezza non è stata accertata con sentenza o decreto penale di condanna irrevocabili.