C.M.
Lo riportano diversi quotidiani online, trai quali “Il Corriere della Calabria”: il presidente della Camera di commercio di Vibo, Antonio Catania, stato condannato per tentata estorsione aggravata dalle modalita’ mafiose. Condannato anche il fratello Luca. Assolto, invece, il terzo fratello, Michele Catania.
La Dda aveva chiesto la condanna per il presidente ed i suoi fratelli, imputati assieme a lui, a 3 anni di reclusione. I fratelli erano accusati di aver minacciato un offerente ad un’asta giudiziaria, allo scopo di farlo desistere dall’acquisto di un immobile, precedentemente in possesso della famiglia Catania. Per dissuadere gli acquirenti, si ventilava l’intervento di criminali della malavita organizzata a motivo della contiguit di alcuni “componenti della famiglia Catania alla cosca Lo Bianco-Barba di Vibo Valentia”, come si legge nel capo d’imputazione.
Con tale manovra, Catania sperava di ottenere un “indebito profitto derivante dal fatto che, successivamente, l’ulteriore ribasso del prezzo di vendita avrebbe consentito loro di rientrare in possesso dell’abitazione a condizioni economicamente piu’ vantaggiose”.
Dopo che il concorrente aveva versato l’acconto di 10mila euro per la partecipazione all’asta, secondo, Antonio Catania gli avrebbe intimato di “desistere dal proseguire nell’acquisto dell’immobile in quanto lui ed i fratelli erano interessati ad un acquisto ad un prezzo inferiore, che avrebbero ottenuto solo se le successive aste fossero andate deserte”.
