Si potrebbero fare migliaia di esempi, forse più calzanti, più eclatanti. Ma il morale non ne gioverebbe e si perderebbe lo scopo dell’articolo, che è sottolineare quel che di grottesco, di farsesco è insito nella propaganda di una certa politica reggina. Esaminiamo quindi l’ultima, più leggeracastorinata:
“Reggio Calabria deverivivere di Sporte su questo siamo in prima linea per rilanciare tanto interventi che riguardano l’impiantistica sportiva quanto la promozione di manifestazione ed eventi che possono aggregare ed unire” Queste le dichiarazioni di Antonino Castorina.
Ora a memoria d’uomo, è palese, mai Reggio Calabria ha vissuto di Sport. Si è parlato di turismo, di chimica, persino di metalmeccanica con qualche velleità nello smaltimento delle scorie nucleari, seppur abusivo.
Ben venga ora questa notiziona dello Sport: ma come si è scatenata, ci si domanda, la rivoluzione epocale, o meglio questo trapianto, del cuore dell’economia calabrese? Che nottetempo qualcuno abbia disseminato la città di piste ciclabili (cioè:realmente ciclabili), di piscine comunali, di parchetti con attrezzature ginniche?
Che qualcuno abbia trasformato il Granillo nelSà£o Paulo do Brasil, che abbiano sostituito la formazione amaranto con quella del Real Madrid? Perchè, ci si chiede, Castorina esulta come un fanciullo attaccato alla calza della Befana?
Per l’eccitazione della curiosità , gli occhi vanno su e giù sul quel comunicato vorticosamente, cercando l'”ipocentro” dell’ entusiasmo.
“Gli interventi previsti dall’amministrazione Falcomatà su impulso dell’assessorato ai lavori pubblici guidato da Angela Marcianò consentiranno in tempi brevi ad Archi il ripristino della palestra comunale purtroppo inagibile da diverso tempo (…)”
L’entusiasmo cade a terra con due tonfi sordi, quando si capisce perchè, secondo Castorina, la città dovrebbe “rivivere”: perchè una palestra, ad Archi, era stata “purtroppo” chiusa ed ora è riaperta. Una palestra, ad Archi.
Dunque, ridimensionando la notizia, parliamo dei muscoli di quattro cittadini di una frazione di Reggio che tornano a tonificarsi. Ma in qualche misura, per la natura altruistica benigna e solidale tipica del reggino senza lavoro e con affitto in scadenza, anche il resto dei reggini disoccupati, gioisce: dai campi dove qualcuno è finito a raccogliere pomodori, si risponde “evviva!”. Dall’oltralpe, dai cervelli fuggiti e benedetti da Poletti, si risponde: “allegria”. L’angustia è finita, la città rivive, gioia e gaudio ha riaperto una palestra ad Archi.
Già , ma ci si domanda: perchè era stata “purtroppo” chiusa, quella benedetta palestra?
Perchè il quartiere di Archi, storicamente tutt’altro che accogliente per gli stessi abitanti, era stato destinato allostipamentodi immigrati, i quali si erano riversati abusivamente anche nella struttura. Tutto ciò col tacito assenso dell’Amministrazione di cui Castorina fa parte. Dirigeva ed organizzava la politica di questa speciale accoglienza, sempre il PD di Castorina! Dunque, riassumendo: Castorina del PD si compiace del fatto che una palestra, “purtroppo” chiusa (omissis: per colpa dello stesso PD) sia stata riaperta. Ma non è tutto: Castorina innalza la riapertura di quella palestra, di cui aveva in quota parte provocato la chiusura, come inconfutabile testimonianza e sigillo del proprio valore politico, quasi come un trofeo di merito alla beneficenza.
Valoroso, Castorina. Un pò come certi monelli, quando saltano dai mobili, finiscono malamente per terra e non ammettono l’errore; anzi ritrovato l’orgoglio, balzano in piedi e si congratulano con se stessi per la propria forza. Peccato che in questo caso si tratti di un Consigliere.
Vivere di non rivivere: il PD e l’arte di guastare le cose per poi vantarsi di averle riparate
- 1 Febbraio 2017
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